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domenica 30 settembre 2012

1319. Essere figlio di …..



L'indagine sulle spese dei singoli politici riapre altre questioni, tra cui quella delle "infornate" di contratti fatte per tre mandati a favore chi aveva lavorato nei gruppi consiliari o negli uffici di comunicazione della Regione. Tradizionale premio di produzione, dopo aver lavorato per qualche anno alla corte di qualche partito. Oltre agli sconosciuti, si trovano parenti di personaggi più o meno noti dell’empireo politico piemontese. Pratica di destra e sinistra, perché davanti alla famiglia tutti sono uguali. E chi un padre o una madre in politica non ce l’ha continua, se è fortunato, a fare il precario da qualche parte. 

1318. The Beatles Hey Jude



Canzone del 1968 del mitico gruppo inglese, che ho sempre preferito alle pietre rotolanti. Intitolata originariamente Hey Jules e rinominata in seguito Hey Jude per motivi fonetici, fu scritta da McCartney per confortare Julian, il figlio di Lennon, nel momento del divorzio tra il padre e Cynthia Powell. Nonostante questa versione ufficiale dei fatti, alcuni giornalisti, come per esempio Judith Simons del Daily Express, ritennero che potesse riferirsi o al momento sentimentale difficile di McCartney dopo il fallimento della relazione con Jane Asher oppure fosse dedicata ai Beatles stessi, impegnati in un periodo artistico e storico molto particolare (Wikipedia).



Hey Jude don’t make it bad,
Take a sad song and make it better,
Remeber, to let her into your heart,
Then you can start to make it better.
Hey Jude don’t be afraid,
You were made to go out and get her,
The minute you let her under your skin,
Then you begin to make it better.
And anytime you feel the pain,
Hey Jude refrain,
Don’t carry the world upon your shoulders.
For well you know that it’s a fool,
Who plays it cool,
By making his world a little colder.
Hey Jude don’t let me down,
You have found her now go and get her,
Remember (Hey Jude) to let her into your heart,
Then you can start to make it better.
So let it out and let it in
Hey Jude begin,
You’re waiting for someone to perform with.
And on’t you know that it’s just you.
Hey Jude, you’ll do,
The movement you need is on your shoulder.
Hey Jude, don’t make it bad,
Take a sad song and make it better,
Remember to let her under your skin,
Then you’ll begin to make it better
Hey Jude, non peggiorare le cose:
prendi una canzone triste e rendila migliore.
Ricordati di riporla nel tuo cuore
e poi comincia a migliorarla.
Hey Jude, non essere dispiaciuto:
tu sei fatto per uscire e per stare con lei.
Nel momento in cui la lasci penetrare attraverso la tua pelle
puoi iniziare a migliorarla.
Ed ogni qualvolta provi dolore
hey Jude, fermati:
non portare il peso del mondo sulle tue spalle.
Per quanto tu ben sai che è stupido
e che c'è chi ne fa motivo d'orgoglio
rendendo il proprio mondo un po più distaccato.
Hey Jude, non abbattermi:
tu l'hai trovata, ora vai e prendila.
Ricordati di riporla nel tuo cuore,
e poi comincia a migliorarla.
Quindi, lasciala uscire ed entrare,
hey Jude, incomincia:
tu stai aspettando qualcuno con cui esibirti.
E non sai che sei proprio tu,
hey Jude, tu lo farai:
la spinta di cui hai bisogno è sulle tue spalle.
Hey Jude, non peggiorare le cose:
prendi una canzone triste e rendila migliore.
Ricordati di lasciarla nel tuo cuore
e poi comincia a migliorarla.

sabato 29 settembre 2012

1317. 20 nuovi ricchi al giorno in Indonesia



Mentre la vecchia Europa soffre e gli Stati Uniti arrancano, l’Asia continua a ruggire. A emergere non è la Cina, ormai abbastanza solida dal punto di vista dei nuovi miliardari e nemmeno l’India, un po’ meno veloce nella crescita della vicina nazione cinese. Si parla dell’Indonesia, che accumula capitali beneficiando indirettamente dei due cugini più famosi, che bramano le sue risorse. Il prezzo mondiale di una tonnellata di olio di palma, di cui l’Indonesia è il primo produttore, è raddoppiato dal 2006. Nello stesso periodo l’oro, di cui è ricca, ha visto i suoi prezzi triplicati. Otto dei dieci indonesiani più facoltosi nella lista redatta da Forbes hanno proprietà sostanziali nel ramo, come il magnate dell’olio di palma Eka Tjipta Widjaja e il milionario del carbone Low Tuck Kwong.
Che cosa poi ne facciano di tutti quei soldi, a parte comprare Lamborghini e vestire firmato, non è lecito sapere. Ma se qualcuno dei nuovi miliardari si annoiasse, può sempre prendere il proprio aereo e spendere un po’ di denaro da noi.

venerdì 28 settembre 2012

1316. Un esempio di assoluta avidità



Lo ha detto il procuratore di Manhattan Preet Bharara, riferendosi a Kareem Serageldin, che nel 2007 guidava la divisione derivati di Credit Suisse. Era pronto a tutto per mettere le mani sul bonus che gli garantiva uno stipendio da 7 milioni di dollari, compreso falsificare i conti della banca sui derivati, nascondendo un buco da 540 milioni di dollari e contribuendo in misura non trascurabile alla crisi dei cosiddetti mutui subprime, che ha travolto i mercati americani e del mondo intero. Serageldin, cittadino americano che vive in Inghilterra, è stato arrestato mercoledì scorso davanti all’ambasciata americana a Londra ed è stato liberato ieri pagando una cauzione da 243 mila dollari. Così eviterà il carcere almeno fino alla prossima udienza, fissata il 28 novembre. Il manager di 39 anni, accusato di falsificazione di registri e frode, rischia l’estradizione dagli Stati Uniti e fino a 45 anni di carcere. Almeno negli USA i truffatori legalizzati, quando superano il segno, rischiano la galera.

1315. I banchieri sbeffeggiati a Bankitalia



È bello sapere che qualcuno se la prende con le banche in Italia ed è bello che sia Bankitalia, che dovrebbe controllare sempre meglio chi gestisce troppi denari con troppa leggerezza e in maniera clientelare.
Il governatore Ignazio Visco ha salutato i banchieri ricordandogli che, in linguaggio spietatamente tecnico:
1) sulla cosiddetta governance sono stati fatti dei progressi ma servono “sforzi aggiuntivi” (tradotto: state facendo i furbi);
2) dovete mettere più donne nei consigli d’amministrazione;
3) avete “costi connessi con assetti di governo pletorici” (tradotto: consigli d’amministrazione oceanici per spartire gettoni);
4) avete ancora “sistemi di remunerazione non coerenti con l’attuale fase congiunturale” (tradotto: l’Italia tira la cinghia e Ghizzoni è ancora sopra i 2 milioni di stipendio).
Se dopo le bordare seguissero anche degli atti concreti, ne saremmo tutti molto lieti!