Secondo il Corriere della Sera l'ormai noto Massimo Zennaro, autore della splendida gaffe sul tunnel e sui neutrini, diventerà consulente per Barbara Berlusconi, che desidera costruirsi un profilo culturale forte. Consiglio alla signora di affidarsi a Topo Gigio, a mio parere molto più affidabile di chi scrive determinati comunicati stampa.
Il covo è un luogo immaginario, una locanda dove Jack propone ai suoi amici e ai suoi avventori la birra che produce. Un luogo di incontro e confronto davanti ad una buona birra artigianale (fino a qualche anno fa).
venerdì 30 settembre 2011
339. I problemi delle coop sociali piemontesi
E' ovvio che se la Regione non finanzia determinati servizi salta tutto il sistema ma, evidentemente, non ci si rende conto che il sistema è formato da persone (lavoratori) e da utenti, pazienti o clienti. Se i lavoratori rimangono a casa perchè la Regione non finanzia i servizi, agli ex lavoratori mancherà lo stipendio, per cui compreranno sempre meno e l'economia non ripartirà mai. Ma chi ci governa e chi li ha votati riesce a fare questo elementare pensiero oppure pensano che tutti gli ex lavoratori apriranno partita IVA e magicamente avranno un reddito!!
L'ANSA
L'ANSA
338. Tagli alla formazione degli educatori di Torino
Offro questo umile spazio per fare da eco alla situazione della facoltà di Educazione Professionale dell'Università di Torino, che già stravolta dai cambiamenti didattici, affronta il taglio della didattica integrativa e dei tirocini. Alla Regione non basta tagliare i posti di lavoro, li taglia ancora prima che si formino............... complimenti vivissimi!
Carissimi amici,
il Corso
interfacoltà in Educazione Professionale inizia in questi giorni il suo decimo
anno di attività. L’organizzazione del Corso, sotto la titolarità della Facoltà
di Medicina e la partecipazione della Facoltà di Psicologia, è stata sempre
curata dalla facoltà di Scienze della Formazione. Questa scelta fu fatta con
l’intento, condiviso con tutti i soggetti proponenti (Università, Regione
Piemonte ed Enti gestori di servizi socio-assistenziali e socio-sanitari
pubblici e privati), di mantenere la figura dell’Educatore nel proprio contesto
storico e culturale di riferimento, conservandone, cioè, la natura
interdisciplinare, al convergere delle scienze umane e delle scienze mediche.
A testimonianza
del proprio interesse e in linea con le prescrizioni di legge, la Regione si è
impegnata fin dall’inizio a finanziare le attività di integrazione alla
didattica universitaria e di tutoraggio dei tirocini. Proprio le didattiche
integrative e il tutoraggio dei tirocini affidati a esperti del settore hanno
costituito la specificità del Corso di Laurea in Educazione professionale e
determinato il sincero apprezzamento delle Agenzie di Territorio impegnate nei
servizi alla persona.
La validità
dell’offerta formativa così strutturata e il suo forte legame con il territorio
sono dimostrati anche dai dati provenienti dal Nucleo di Valutazione
dell’Università, che ha registrato per l’a.a. 2010-11 il gradimento degli
studenti al 93% e il livello di occupazione a un anno dal conseguimento del
titolo all’87%.
Nonostante
questi elementi e contrariamente a quanto garantito nei mesi precedenti, in
occasione degli incontri per il rinnovo annuale della convenzione, in data 21
settembre 2011, ad una settimana dall’inizio delle lezioni, la Regione ha
comunicato la cancellazione del finanziamento relativo alle didattiche
integrative e di tutoraggio.
La Direzione del
Corso si trova, pertanto, nella condizione di non poter più sostenere l’offerta
formativa presentata alle matricole (101 sulla sede di Torino e 50 su quella di
Savigliano) e nemmeno la continuazione dell’offerta didattica per le coorti di
studenti
degli anni
precedenti (circa 300 studenti immatricolati negli aa.aa. 2009-2010 e
2010-2011).
In particolare,
le ore di didattica che rischiano di non essere attivate sono circa 3500;
all’interno di questo numero ci sono, come già detto, le ore dedicate al
tutoraggio del tirocinio (nello specifico: accompagnamento degli studenti nelle
sedi di tirocinio, rielaborazione dell’esperienza in piccolo gruppo, valutazione
e verifica dei percorsi in collaborazione con i colleghi dei servizi,
valutazione degli elaborati scritti degli studenti) e le ore di attività
didattica non frontale legata ai corsi teorici (tra queste, i laboratori di
progettazione educativa, gli approfondimenti su temi specifici inerenti
all’attività degli educatori, i seminari).
Ci sembra,
questo, un ulteriore indizio dello smantellamento, ormai in corso da qualche
anno, dello Stato sociale: non solo si fanno a pezzi i servizi esistenti,
svilendo la loro funzione e la professionalità degli operatori che vi lavorano,
ma si compromette anche la qualità di quelli a venire, sottraendo strumenti e
risorse indispensabili alla formazione dei futuri professionisti.
La Direzione del
Corso in Educazione professionale sta mettendo in atto tutte le azioni volte a
garantire il corretto avvio dell’attività didattica nell’anno accademico
2011-2012, ma certo non sarà in grado di reperire, se non in minima parte, le
risorse necessarie a garantire la qualità della formazione offerta negli anni
precedenti..
Vi terremo
informati sugli sviluppi e contiamo sulla vostra partecipazione alle iniziative
di cui ci faremo promotori, oltre che sulle vostre proposte, così come abbiamo
potuto contare in questi anni sul vostro imprescindibile sostegno.
Torino, 23
settembre 2011
La
direzione del Corso in Educazione Professionale
337. Per non dimenticare
Ma
dove andiamo non sappiamo. Potremo forse sopravvivere alle malattie e sfuggire
alle scelte, forse anche resistere al lavoro e alla fame che ci consumano: e
dopo? Qui, lontani momentaneamente dalle bestemmie e dai colpi, possiamo
rientrare in noi stessi e meditare, e allora diventa chiaro che non
ritorneremo. Noi abbiamo viaggiato fin qui nei vagoni piombati; noi abbiamo
visto partire verso il niente le nostre donne e i nostri bambini; noi abbiamo
marciato cento volte avanti e indietro alla fatica muta, spenti nell’anima
prima che dalla morte anonima. Noi non ritorneremo. Nessuno deve uscire di qui,
che potrebbe portare al mondo, insieme al segno impresso nella carne, la mala
novella di quanto, ad Auschwitz, è bastato animo all’uomo di fare dell’uomo.
giovedì 29 settembre 2011
336. XVII° arrondissement di Parigi – Batignolles Monceau (2/2)
Église Sainte-Marie des Batignolles |
Église
Sainte-Marie des Batignolles
La
costruzione della chiesa comincia nel 1828, sotto la direzione dell'architetto
Jacques Molinos, grazie ai doni di Charles X e della duchessa d’Angoulême. Nel
1839 la popolazione cresce, così viene deciso di ingrandire la piccola chiesa, malgrado
il precedente ingrandimento del 1834. La chiesa ha la forma di un tempio greco,
con il frontone triangolare sostenuto da quattro colonne. È una delle rare
chiese che non possiede il campanile.
Hôtel Gaillard |
Hôtel Gaillard
Questo
edificio venne costruito tra il 1878 e il 1884 dall’architetto Jules Février,
per il barone Émile Gaillard. L’hotel è un'imitazione dei palazzi del Rinascimento
francese costruiti nella valle della Loira, in particolare quello di Vlois, per
dare risalto ai quadri e agli oggetti d’arte del barone. Alla morte nel 1902
del proprietario, la sua collezione venne venduta all’asta e il palazzo venne
acquistato nel 1921 dalla Banca di Francia, dove insedia una filiale.
Église Sainte-Odile
Église Sainte-Odile |
La
costruzione avviene tra il 1935 e il 1946 grazie ai fondi raccolti tra i
parrocchiani e i diversi lasciti. L'architetto fu Jacques Barge che si ispirò agli
edifici bizantini, con una struttura realizzata in cemento armato e con il
basamento rivestito in mattoni in gres rosato di Saverne, la stessa pietra della cattedrale di Strasburgo.
L'edificio è coperto di tre cupole sovrapposte ed è dominato da un elegante
campanile di 72 metri di altezza, il più alto dei campanili parigini.
Numerosi
artisti hanno partecipato alla decorazione degli interni: il mosaicista Auguste
Labouret fece l’altare, Anne-Marie Roux-Colas sculpì il timpano e i capitelli e
il vetraio François Décorchemont fece tre vetrate monumentali. L'altare
maggiore in cristallo, mosaici e smalti è opera di Labouret-Chauvière.
Salle Wagram |
Salle Wagram
Vicina
all'Arc de triomphe de l'Étoile, è probabilmente la più vecchia sala di feste
in città, l'ultima orma architettonica delle sale da ballo che rappresentavano,
dal Direttorio e sotto la Restaurazione, uno dei luoghi della vita parigina. Da
qui sono passati i maggiori avvenimenti del secolo scorso come la prima
esposizione di automobili a Parigi, il pugilato francese e inglese con
combattimenti che hanno fatto la storia e la musica con Léonard Bernstein,
Maria Callas e Duke Ellington.
Théâtre Hébertot |
Théâtre Hébertot
La
costruzione inizia nel 1838 su disegni dell’architetto Adolphe Azémar e con la
direzione dei fratelli Sevestre, detentori dei privilegi di sfruttamento dei
teatri di "periferia". Si alternano poi altri direttori, finchè nel
1886 il teatro fallisce. Riapre nel 1906 con Maurice Landay che lo chiama théâtre
des Arts e che vede i più grandi attori calcarne le scene. Nel 1940 a dirigerlo
è il drammaturgo e giornalista Jacques Hébertot, che lo dirigerà fino alla sua
morte, nel 1970. Possiede una sala all’italiana di 630 posti e dal 2003 una
seconda sala per 110 spettatori.
Cité des Fleurs |
Cité des Fleurs
La
Città dei Fiori è un sito immobiliare servito da una via privata chiusa alla
circolazione pubblica, composto da case molto diverse nella loro architettura e
particolarmente fiorite. Creata nel 1847 da Jean-Edmé Lhenry et Adolphe
Bacqueville de la Vasserie, si articola intorno ad una via centrale di 320
metri bordata di case e di hotel particolari. Nel 1909 inizia la costruzione
della chiesa di Saint Joseph des Épinettes. Catherine Deneuve e sua sorella Françoise Dorléac, sono nate in
una delle due cliniche della Città dei Fiori.
Dove mangiare
Per
mangiare qualcosa di tradizionale provate l’Ètoile
Verte oppure l'Abadach. Per i vegetariani c’è A Joy in Food, mentre se volete mangiare
cibo italiano andate da Niv's. Nella
zona si trovano alcuni dei migliori ristoranti algerini della città.
Grandi magazzini e acquisti
Per
qualsiasi tipo di prodotto andate a Place de Clichy, perché trabocca di negozi
di ogni genere.
Gli altri post su Parigi qui
mercoledì 28 settembre 2011
335. Sulle regole
Gherardo
Colombo, magistrato noto soprattutto per Mani pulite, pubblica nel 2008 questo
interessante saggio dove analizza i concetti di giustizia e legge e dove
descrive le principali caratteristiche di una società verticale e di una
società orizzontale.
Una
proposta di riflessione rivolta a tutti i cittadini per giungere a un nuovo
orizzonte di partecipazione democratica alla vita pubblica, sottolineando i
diritti ma soprattutto i doveri di tutti nei confronti della società.
Segnalo anche il suo sito: http://www.sulleregole.it/
martedì 27 settembre 2011
334. Soldi pubblici a destra e manca nella sanità piemontese
L’Anaste,
l’associazione nazionale strutture per la terza età, che raggruppa una serie di
istituti convenzionati con la Regione ha presentato un esposto ai Carabinieri
del NAS di Torino, che hanno concluso le indagini denunciando i cinque Direttori
Generali per abuso d'ufficio. Cosa è successo? In pratica la Regione ha
aumentato il fondo per le persone non autosufficienti e i posti letto, ma i
direttori hanno dirottato le risorse economiche verso altri lidi, mi auguro non
i loro premi di produzione. Complimenti ai manager pubblici e vedremo che fine farà l’esposto.
lunedì 26 settembre 2011
333. Nelle acque del Po tanta coca e ero
Da
qualche anno l’istituto Mario Negri di Milano testa le acque reflue del fiume
torinese, ma anche di altre grandi città italiane. Quando un consumatore si
reca al bagno scarica anche una parte delle sostanze assunte che confluiscono
nel depuratore e qui sono state effettuate le rilevazioni diffuse in questi
giorni. Altissima la quantità di cannabis, con 190mila dosi al giorno e con una
punta di 250mila la domenica. Oltre 26mila le dosi al giorno di eroina, con
punte di 33mila il sabato, invece sono 9.800 quelle di cocaina, con un picco di
13.600 il sabato, infine l’ecstasy con 50 dosi al giorno, con un picco di 160
il sabato. Ovviamente sono stati fatti dei conteggi ipotizzando una assunzione
al giorno e di una determinata quantità, ma come molti sanno non ci si ferma ad
un grammo di coca o a un buco al giorno, almeno non tutti.
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