banner

banner

martedì 31 maggio 2011

197. La musica che ha girato al Covo

La musica come colonna sonora di un'esistenza ha un indubbio fascino sul sottoscritto. Anche chi entra al Covo deve essere accolto dalla musica e dalle emozioni che passano attraverso. Buon ascolto!  

Katie Melua Just like heaven (The Cure)
Subsonica Bottiglie rotte Stato Sociale mi sono rotto il cazzo 
Depeche mode Wrong
Placebo Teenage angst
Lucio Dalla Come è profondo il mare
Caught ghost Cant let go

Modà L'ultima mano
Mezzafemmina La collezione di vizi  
Niccolò Fabi Ha perso la città
Afterhours Il mio popolo si fa
Placebo Loud like love
The Cure If only tonight we could sleep
Lera Lynn Lately
Leonard Cohen Nevermind
Fata Quel poco che siamo
Ligabue Fuoritempo 
Smashing pumpkins Being beige
Subsonica Di domenica  
Fabi-Silvestri-Gazzè L'amore non esiste
Mezzafemmina L'italia non è 
Litfiba Apapaia
Fabri Fibra Rap natalistico
The Smith Panic
The Cure Play for today
Subsonica Strade
Pink Floyd Brain damage
 
Samuele Bersani Lo scrutatore non votante
Wolfgang Amadeus Mozart Requiem
Francesco De Gregori La Storia
Litfiba Pioggia di luce
Pink Floyd Comfortably numb
DeProducers Travelling
Caparezza Eroe (storia di Luigi delle Bicocche)
Enya Adeste fideles
Francesco De Gregori La leva calcistica del'68
Litfiba Eroe nel vento
Liquido Narcotic
Fabrizio De André Coda di lupo
King Crimson 21st century schizoid man
Giorgio Gaber Io non mi sento italiano
Baustelle Andarsene cosi
Simple minds New gold dream (81,82,83,84)
Eugenio Finardi Extraterrestre
The Police Message in a bottle
CCCP Io sto bene
The Beatles Hey Jude
New order True faith
Muse Sing for absolution
Radiohead Paranoid android
David Sylvian Silver moon
Placebo Infra-red
Depeche Mode Enjoy the silence
Pink Floyd The great gig in the sky
Subsonica Up Patriots to Arms (feat Franco Battiato)
The The Sweet bird of truth
Il Genio Non è possibile
Green day Working class hero
Carmen Consoli La bellezza delle cose
Cat Power I found a reason
Afterhours Sui giovani d'oggi ci scatarro su
Einsturzende neubauten Stella maris
Echo & The Bunnymen The killing moon 
Motel connection Lost 
Vangelis colonna sonora Blade runner
Kasabian Club foot 
Kaiser chiefs Predict a riot
Muse I feeling good
Garbo Il fiume
Cocteau twins Lorelei
Clannad In a lifetime
Lloyd Cole and the commotion My bag
The Psychedelic furs Heaven
Editors Smokers outside the hospital doors
Subsonica Incantevole
The Smiths Meat is murder 
Japan Gentlemen take polaroids
Giorgio Gaber Il conformista
Marlene kuntz Nuotando nell'aria
U2 Running to stand still
Ustmamò Nell'aria
Depeche Mode Wrong
Cranberries Linger
David Bowie Heroes
U2 New year's day
Portishead Roads 
The Smashing pumpkins Tonight, tonight 
The Cure The lovecats 
Placebo Meds
The Jesus and Mary chain Darklands
Brunori Sas Il giovane Mario
Daniele Silvestri Monetine
Timoria Piove
Rodolfo De Angelis Ma cos'è questa crisi
Alberto Fortis Settembre 
Dente 28 agosto 
Fabrizio De André Rimini
Bananarama Cruel summer
Diaframma Agosto
Perturbazione Agosto
Francesco De Gregori Bufalo Bill

196. VIII° arrondissement di Parigi – Élysée (3/8)

Place de la Concorde
Place de la Concorde
Questo insieme monumentale è, dal punto di vista della pianificazione urbana, la più importante realizzazione del XVIII secolo, perché esprime il passaggio dalla stile Rococò al nuovo classicismo per volontà dell’architetto Ange-Jacques Gabriel.
Il suo nome variò con i grandi cambiamenti politici e sociali, chiamandosi piazza Luigi XV, poi piazza della Rivoluzione e piazza della Concordia durante il Direttorio, il Consolato e l'impero. Nuovamente piazza Luigi XV e poi Luigi XVI sotto la Restaurazione, piazza della Carta nel 1830, per riprendere infine sotto la Monarchia di Luglio il nome di piazza della Concordia. La stessa sorte hanno seguito i monumenti che hanno ornato o avrebbero dovuto ornare il suo centro come la statua equestre di Luigi XV, la statua della Libertà, la statua di Luigi XVI e l’obelisco di Luxor.
Durante la Rivoluzione vengono installati i chevaux de Marly, durante la Monarchia di Luglio nel 1836 viene eretto l'obelisco e Jacques-Ignace Hittorff installa la Fontana dei Mari e la Fontana dei Fiumi, le statue delle otto principali città di Francia, i lampioni e le colonne rostrate. Durante il Secondo Impero vengono eliminati i fossati per migliorare la circolazione e l'ultima pianificazione sul piano architettonico risale al 1931, con la scomparsa del hotel Le Reynière del 1769 e con la sua sostituzione con l'ambasciata degli Stati Uniti.
Durante la Rivoluzione viene installata in questa grande piazza la ghigliottina che porterà alla morte, tra i molti, Luigi XVI, Maria Antonietta, Charlotte Corday, Louis Philippe duc d'Orléans, Georges Danton, Maximilien de Robespierre e Louis-Antoine-Léon Saint-Just.
Le due fontane che si ispirano a quelle di San Pietro a Roma sono state inaugurate nel 1840 e celebrano la navigazione: quella a nord la fluviale con le figure sedute che rappresentano il Reno ed il Rodano ed i raccolti di uve e di grano, mentre quella a sud la navigazione marittima con il mar Mediterraneo, l'oceano e la pesca.
La principale particolarità della piazza è che è cinta dagli edifici solo da un lato mentre negli altri si trovano gli Champs-Élysées, i jardin des Tuileries e la Senna.
Obélisque de la place de la Concorde
Le statue delle città sono quelle di Brest, Rouen, Lyon, Marseille, Bordeaux, Nantes, Lille e Strasbourg.
Dei palazzi soltanto le facciate sono state progettate da Gabriel e costruite tra il 1766 ed il 1775.  Si incontrano l'hôtel de la Marine, quartier generale della Marina francese, l'hôtel di Coislin, il lussuoso ed esclusivo albergo dell’hôtel de Crillon, il nuovo edificio del 1912 che ospita l'Automobile Club de France e l’hôtel de Saint-Florentin, sede di servizio dell'ambasciata degli Stati Uniti.
Obélisque de la place de la Concorde
L'obelisco egiziano di Luxor vecchio di 3300 anni, fu trasportato in Francia nel 1836 perché donato dall'Egitto come segno di riconoscenza per il ruolo del francese Champollion, il primo a tradurre i geroglifici. Alto 22,86 metri, il monolito di granito rosa pesa 227 tonnellate e i geroglifici presenti glorificano il faraone Ramsete II. 
Hôtel de Crillon
Hôtel de Crillon
L’hôtel d'Aumont, costruito dall'architetto Louis-François Trouard tra il 1758 e il 1788, oggi ospita il primo grande "albergo di prestigio" parigino. Inaugurato nel 1909, è dotato di un bellissimo allestimento interno, di una comodità lussuosa e di una fama che attirerà con gli anni molte teste coronate e capi di stato. È qui che fu elaborato, dal 3 febbraio all’11 aprile 1919, dal presidente americano Woodrow Wilson e i delegati alleati, il patto costitutivo della Società delle Nazioni, con una placca commemorativa che ne ricorda l’avvenimento. 
L’albergo oggi di proprietà saudita, ha 103 camere e 44 suite e ospita il rinomato ristorante Les Ambassadeurs.
Hôtel de la Marine

Hôtel de la Marine
Questo edificio, costruito tra il 1757 e il 1772 su disegno di Ange-Jacques Gabriel per ospitare la Guardia della Corona, dal 1789 è occupato dallo stato maggiore della Marina. I due frontoni sono ornati di rilievi che rappresentano delle allegorie della Magnificenza e della Felicità pubblica, opera di Guillaume II Coustou e di Michel-Ange Slodtz.
Automobile Club de France
Automobile Club de France
Primo automobile club fondato nel mondo, è nato nell'intenzione di riunire, negli ultimi anni del XIX secolo, i costruttori e i mecenati animati dallo spirito di avventura e che vedevano un grande avvenire nella nuova invenzione dell'automobile.
L’edificio che oggi lo ospita è il risultato della riunificazione dell’hotel di Plessis-Bellière e dell’hotel Cartier nel 1912, dall'architetto Gustave Rives.

I° arrondissement - Louvre (1/3) 
I° arrondissement - Louvre (2/3) 
I° arrondissement - Louvre (3/3) 
II° arrondissement - Bourse (1/1)
III° arrondissement - Temple (1/3) 
III° arrondissement - Temple (2/3)
VIII° arrondissement - Élysée (1/8)
VIII ° arrondissement - Élysée (2/8) 



195. La corrotta Sanità in Piemonte


Questa volta a usare la magistratura per eliminare politicamente l’avversario sembra sia stato il direttore regionale Monferino, stanco di dover rendere conto e di dover essere controllato dall’Assessore PDL Ferrero. Almeno è quello che mi è sembrato di leggere nei primi articoli apparsi sabato sui giornali. Il gesto mi sembra nobile perché eliminare la corruzione è sempre importante, ma avere un secondo fine mi sembra poco corretto, anche se molto intelligente. Mi auguro che Monferino e Cota non cadano nella stessa trappola!
Le indagini proseguono e guarda caso si allarga su altri episodi, se continua così azzerano i vertici delle ASL e dell’Assessorato, cosa quanto mai interessante.
Per approfondire:


I post precedenti: