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sabato 7 febbraio 2015

2932. Di una stanza piena di guano al Policlino di Roma, della morte al freddo su una barella a Napoli e di un centro d'eccellenza di Campi Salentina chiuso per una lite tra medici


La sanità pubblica registra anche dei successi, che spesso sono talmente la normalità che non vengono più di tanto sbandierati. Certo fanno più notizia la morte di un 35enne ricoverato per l'aggravarsi di un influenza e poi spirato l'indomani, probabilmente anche perché aveva trascorso l'intera notte in barella accanto ad una finestra rotta, dalla quale entrava pioggia e vento, coperto da alcuni cartoni.
Non può che preoccupare la situazione del Policlinico di Roma, molto ben documentata in questo articolo, dove affianco a una sala operatoria funzionante c'è una sala diventata un nido per colombi e che nessuno si premura di ripulire e ripristinare per un uso più ospedaliero.
Oppure la tristissima vicenda dell'Imid che dal 2011 era il centro di riferimento per le malattie da uranio impoverito, da metalli pesanti e per la cosiddetta Sensibilità Chimica Multipla (MCS). Le persone che si curavano nella struttura arrivano da tutta la Puglia, ma anche da diverse parti d’Italia. Per divergenze più o meno chiare tra il medico dirigente e il presidente dell'ordine dei medici di Lecce, scoppia il patatack e oggi la struttura è chiusa.

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