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giovedì 22 settembre 2016

3816. Marzia Lydia Spagnolo a proposito di: Azzardopatia. Smettere di giocare d'azzardo


Di seguito l'intervento di Marzia Lydia Spagnolo, psicoterapeuta, alla presentazione del 7 settembre al Circolo dei Lettori. Un'amica conosciuta tanti anni fa a cui ho subito pensato quando mi è stato proposto di presentare il libro. Grazie ancora della disponibilità.


Se stessi presentando un romanzo – o addirittura un giallo - quello che sto per fare sarebbe uno “sgarro” estremo all'autore del libro!
Il modo in cui ho deciso di iniziare a parlare di questo libro infatti è proprio svelandovi il finale. Cito testualmente <<per costruire un percorso di cambiamento è necessario pensarlo. Non si può partire per un viaggio senza avere una cartina del luogo che si andrà a visitare. Inoltre occorre avere un equipaggiamento adatto e bisogna stabilire delle priorità. Non si potrà visitare tutto quello che si desidera perché il tempo è limitato per cui bisogna fare delle scelte. Quando poi si tornerà a casa oltre alla bella esperienza si sarà imparato qualcosa di utile per il viaggio successivo. Così il nuovo viaggio sarà un po' meglio organizzato è più piacevole. Nello stesso modo si può pensare al cambiamento come un viaggio da una situazione di dipendenza ad una d'astinenza>>.

Definirei il manuale scritto da Fabio Pellerano come una buona Lonely Planet del trattamento del Disturbo da gioco d'azzardo, di cui va apprezzato innanzitutto il sistematico e puntuale lavoro di riorganizzazione di tutti i numerosi materiali che in questi anni sono stati realizzati da autorevoli clinici italiani che si sono occupati di gioco d'azzardo. Da questo punto di vista rappresenta quindi anche una preziosa guida per gli operatori - anche quelli più esperti - che si occupano di giocatori.

Inoltre proprio come le guide di viaggio non sono il viaggio, ma sono strumento per prepararti al viaggio, per accompagnarti durante un viaggio, per proporti dei percorsi durante il viaggio, allo stesso modo – da operatore che da 20 anni lavora nell’ambito delle dipendenze e da 12 nel trattamento del gioco d’azzardo - considero questo manuale una guida al trattamento e non il trattamento, seppur ricco ed esaustivo nell’offrire strumenti indispensabili ad un percorso di cura.

Citando una pubblicità di qualche anno fa che diceva “no Alpitour ahi ahi ahi”, sebbene da viaggiatrice io preferisca le vacanze No Alpitour, da terapeuta invece sono certa che nel viaggio di cura verso l’emancipazione dalla dipendenza sia meglio affidarsi ad un'agenzia di viaggi – intendendo fuor di metafora i servizi pubblici e gli operatori esperti - per esser certi che il viaggio sia il più possibile sicuro, sia orientato verso una meta raggiungibile e che utilizzi gli strumenti giusti al momento giusto.

Grazie a Fabio per il grande lavoro e la passione che ha messo nella realizzazione di questo libro.

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