La
Giunta regionale piemontese sembra averne inventata una nuova per risparmiare
sulla pelle dei cittadini. Le risorse e le funzioni finora destinate
all’assistenza di malati non autosufficienti, i cosiddetti extra Lea, cioè
aggiuntive ai livelli essenziali del servizio sanitario, passano dalla Sanità
alle Politiche sociali. Un semplice passaggio di competenze, che se non
prevederà anche quello delle risorse, non erogherà più i servizi a queste
persone. Sui giornali, e non solo, si legge che questo governo ha fatto solo
danni, poi vedi un sondaggio che dice che nelle prossime elezioni dovrebbe
vincere nuovamente il centrodestra e pensi che c’è qualcosa che non va. Certo i
sondaggi vanno presi per quello che sono, ma tutto ciò è altamente deprimente. Perché
qualcuno non inizia a recuperare nome e cognome di tutti quelli che hanno perso
un pezzo di diritto, o di lavoro, grazie al nostro magnifico governatore?
Secondo me si farebbero interessanti scoperte!
Il covo è un luogo immaginario, una locanda dove Jack propone ai suoi amici e ai suoi avventori la birra che produce. Un luogo di incontro e confronto davanti ad una buona birra artigianale (fino a qualche anno fa).
martedì 31 dicembre 2013
2189. Cosa ci è rimasto della libertà?
Non
pensiamo più con la nostra testa e forse l’abbiamo sempre fatto poco. Le ultime
vicende della studentessa pro-vivisezione e le successive reazioni a favore e
contro, mi spingono a pensare di quanto abbiamo bisogno di supporto e sostegno,
e quando è via facebook ha un sapore ancora più particolare. Tutta questa corsa
a commentare e criticare la vita degli altri, tutti questi mi piace dove ci
condurranno mai? Siamo animali molto condizionabili e chi fa commercio sulla nostra
pelle lo sa molto bene, ma dimentica che anche i burattinai prima o poi
diventano marionette nelle mani di qualcuno di più furbo. In questa altalena
non ci rimane che cercare di essere più chiari possibili con noi stessi e
cercare di pensare il più possibile con la propria testa, cercando di capire da
dove arriva quel particolar pensiero. Infine adottarlo, se ne riteniamo il
caso. Questa è l’unica libertà che ci è concessa.
2188. L’unico mondo che abbiamo
Scritto
dal monaco zen vietnamita Thich Nhat Hanh e pubblicato in Italia nel 2010,
spiega come quotidianamente si possa aiutare questo pianeta a stare meglio,
secondo i principi del buddismo impegnato. Non solo meditazione e riflessione,
ma azioni individuali volte a migliorare l’ambiente che ci circonda, che aiuta
anche noi a stare meglio. Un libro scorrevole, che inscrive le riflessioni
nella millenaria tradizione buddista, ma che l’attualizza, connettendo il
pensiero all’azione necessaria prima che avvenga la nostra estinzione. Se non
viene fermato l’inquinamento e lo sfruttamento delle risorse, il destino della
Terra è segnato e solo attraverso il risveglio delle coscienze e determinate
azioni sarà possibile lasciare qualcosa alle generazioni future.
sabato 28 dicembre 2013
2187. Il mercato dei farmaci regge la crisi, gli informatori scientifici no
Gli
informatori scientifici non servono più. Allora cosa si sono inventati 23 top
manager, da Pfizer ad AstraZeneca? Una bella bad company con 1200 venditori che
poi, casualmente, è fallita così addio posti di lavoro. Sulla questione indaga
la procura di Milano, ma sembra proprio che determinate figure professionali
non servano. Nell’articolo appare chiaro come ormai, con i tagli ai
finanziamenti pubblici e la fame della politica sempre più aggressiva, l’unica
convenienza delle grandi case è fare lobby nelle alte sfere, spingere i prodotti
nei protocolli di cura e avere l’ok degli organismi di controllo per i brevetti
nuovi. Perdere tempo col porta a porta non serve più.
venerdì 27 dicembre 2013
2186. C’è la vivisezione e c’è la sperimentazione animale
Mentre
una malata “ricorda”, chissà perché via facebook, che è potuta vivere grazie
alla sperimentazione sugli animali, in questo interessante articolo si cerca di
fare chiarezza e, come direbbe Napolitano-Crozza, di abbassare i toni sempre
piuttosto accesi quando si parla di questa delicatissima questione. La malata
di cui sopra si è presa una gran zuppa di messaggi poco simpatici, ma poi che
cosa si aspettava lo sa solo lei. Nell’articolo si chiariscono alcuni concetti
che sono, come è ovvio, di parte e difendono la ricerca e la sperimentazione
animale dicendo, in pratica, che non esistono alternative. Consiglia di
mettersi il cuore in pace, di lasciar lavorare i ricercatori e di pensare ad
altro, perché tanto non c’è proprio niente da fare. Infine sottolinea come i
ricercatori siano molto attenti, perché le cose sono molto cambiate negli
ultimi 50 anni. Per fortuna che non ha scritto cose del tipo: preferivi vedere
morire tuo figlio che un coniglio, cosa che altri hanno fatto, ma personalmente
credo che questa faccenda vada superata in ogni modo e che gli scienziati debbano
cercare altri sistemi. Se sono scienziati, che esercitino la loro scienza per innovare
anche in questo campo. Una parte dell’umanità potrebbe consegnarli il Nobel per
la medicina.
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