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venerdì 27 dicembre 2013

2186. C’è la vivisezione e c’è la sperimentazione animale



Mentre una malata “ricorda”, chissà perché via facebook, che è potuta vivere grazie alla sperimentazione sugli animali, in questo interessante articolo si cerca di fare chiarezza e, come direbbe Napolitano-Crozza, di abbassare i toni sempre piuttosto accesi quando si parla di questa delicatissima questione. La malata di cui sopra si è presa una gran zuppa di messaggi poco simpatici, ma poi che cosa si aspettava lo sa solo lei. Nell’articolo si chiariscono alcuni concetti che sono, come è ovvio, di parte e difendono la ricerca e la sperimentazione animale dicendo, in pratica, che non esistono alternative. Consiglia di mettersi il cuore in pace, di lasciar lavorare i ricercatori e di pensare ad altro, perché tanto non c’è proprio niente da fare. Infine sottolinea come i ricercatori siano molto attenti, perché le cose sono molto cambiate negli ultimi 50 anni. Per fortuna che non ha scritto cose del tipo: preferivi vedere morire tuo figlio che un coniglio, cosa che altri hanno fatto, ma personalmente credo che questa faccenda vada superata in ogni modo e che gli scienziati debbano cercare altri sistemi. Se sono scienziati, che esercitino la loro scienza per innovare anche in questo campo. Una parte dell’umanità potrebbe consegnarli il Nobel per la medicina.

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