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giovedì 19 giugno 2014

2365. Viaggio in Slovenjia - Ljubljana

Nella capitale slovena si sono conservate le tracce di tutti i cinque millenni di
storia che l'hanno attraversata, tra cui il lascito dell'Emona romana, il centro storico con il castello medievale e le facciate barocche. Il mosaico viene completato dai pittoreschi ponti che attraversano il fiume Ljubljanica, e il vasto parco Tivoli che raggiunge il centro cittadino. Ha lasciato un'impronta personale alla sua città natale anche l'architetto di fama mondiale Jože Plečnik.
Il Municipio
Secondo la leggenda Lubiana sarebbe stata fondata dal mitologico eroe greco Giasone, che aveva rubato il vello d'oro al re Aites e che scappò con gli argonauti, veleggiando con la barca Argo, attraverso il Mar Nero e i fiumi Danubio e Sava fino al Ljubljanica. Lì gli argonauti smontarono la nave e la portarono fino all'Adriatico, dove di nuovo la assemblarono per ritornare in Grecia. Sulla loro strada per il mare, alla sorgente del fiume Ljubljanica, si fermarono presso un grande lago/palude, casa di un grande mostro. Giasone si scontrò con il mostro, lo sconfisse e lo uccise. Il mostro sarebbe stato il drago di Lubiana, oggi di casa in cima alla torre del castello, nello stemma della città e sul ponte dei Draghi.

La Biblioteca
L'arte eclettica del grande maestro lubianese Joze Plečnik si manifesta in tutta la sua grandezza e originalità nella Biblioteca Nazionale ed Universitaria (NUK), la sua opera più importante nella città di Lubiana. Progettata nel 1932, la biblioteca fu costruita tra il 1936 e il 1941. L'imponente edificio a forma di un rettangolo irregolare si compone di quattro piani, quattro ali e due cortili interni. La facciata è decorata da mattoni rossi e blocchi di pietra collocati in maniera casuale in base all'improvvisa decisione dei muratori. Immancabile l'elemento architettonico classico rappresentato da una colonna Ionica allungata che taglia in due le finestre dei quattro piani. Da notare le maniglie sul portone principale a forma di due teste di cavallini, rappresentati Pegaso, il mitologico cavallo alato, una sorta di guida simbolica per i visitatori della biblioteca nel mondo del sapere. All'interno, la monumentale scalinata centrale in marmo scuro con 32 colonne nere conduce alla grande sala di lettura dalle pareti vitree che lasciano che la luce naturale inondi lo spazio facendo risplendere il legno che la riveste. Abbellisce l'ingresso laterale la statua bronzea di Mosè, opera dello scultore Lojze Dolinar. La NUK è un importante monumento culturale. Vanta infatti, la più ampia raccolta di letteratura del Paese, e possiede numerosi manoscritti medievali e stampe rinascimentali.

Il Castello
Si erge sulla cima della collina Grajska Planota, che domina la città. Le prime notizie certe della sua esistenza risalgono al Medioevo quando il castello in legno era la sede del principe carinziano Spanheim, governatore della provincia. Nel 1335, divenuto proprietà degli Asburgo, fu fortificato a causa delle frequenti invasioni turche ma, solo nella seconda metà del XV sec. le modifiche apportate dal duca, più tardi imperatore Federico III, ne cambiarono completamente l'aspetto e le dimensioni.
Ad eccezione delle mura esterne e della cappella di San Giorgio (1489), tutti gli edifici principali del castello furono ricostruiti nel XVI e XVII sec. a seguito del terribile terremoto del 1515. A metà del XVII sec., la roccaforte perse la sua funzione di fortezza e residenza nobiliare per diventare magazzino militare.
In seguito all'occupazione francese della città (1809), il castello fu utilizzato come caserma ed ospedale militare. Con il ritorno degli austriaci, la struttura fu convertita in prigione provinciale. Tra il 1845 e il 1848 la vecchia torre in legno di avvistamento incendi (Torre panoramica) fu sostituita da una nuova torre in muratura. Nel 1849 il castello fu abbandonato finché nel 1868 fu nuovamente usato come penitenziario, funzione svolta fino alla fine della seconda guerra mondiale. Venne infine acquistato dal comune nel 1905 e dopo lunghi lavori di ristrutturazione, oggi ospita mostre., un museo e diversi eventi culturali e musicali.

Cattedrale di San Nicola
Si tratta di uno dei più bei esempi di arte barocca in Slovenia. La chiesa dedicata al santo patrono dei pescatori, sorge sul sito di una basilica romanica del XIII secolo, ma l'attuale edificio con i suoi campanili gemelli risale agli inizi del XVIII secolo. La cattedrale, progettata dall'architetto gesuita Andrea Pozzo su modello della chiesa romana del Gesù, è a pianta a forma di croce latina. Si compone di un'unica navata, cappelle laterali e transetto sopra al quale si erge la cupola, aggiunta nel 1841. L'interno della chiesa in marmo rosa e stucchi bianchi e dorati, fu affrescato da Giulio Quaglio con dipinti raffiguranti scene della vita di San Nicola. Di gran pregio le sculture dei quattro vescovi di Emona di Angelo Putti, gli angeli dell'altare del Corpus Domini dello scultore veneziano Francesco Robba e gli scranni scolpiti del coro. Nel 1996, per commemorare la visita di Papa Giovanni Paolo II, sono stati aggiunte due straordinari portali in bronzo. In particolare, la porta principale realizzata da Demšar Tone, simboleggia i 1250 anni del cristianesimo in Slovenia; su quella laterale invece, Mirsad Begić, scultore bosniaco e musulmano, ha raffigurato il sacrificio di Cristo e la storia della Diocesi di Lubiana attraverso le effigi dei suoi vescovi.

Il Mercato Centrale
Uno spazio dedicato al commercio dalla particolare atmosfera, vivace ma raccolta. Progettato dal famoso architetto Jože Plecnik tra il 1940 e il 1944, il caratteristico mercato si compone del mercato all'aperto di Vodnikov trg, di quello coperto di Pogačarjev trg, dell'elegante porticato di stile rinascimentale che segue la curva del Ljubljanica (Colonnato di Plecnik), di una serie di interessanti aree sotterranee e di un gigantesco negozio di fiori aggiunto successivamente.
Al Centralna Tržnica si trova praticamente qualsiasi cosa: alimenti di tutti i tipi (verdura, salumi, spezie, frutta, erbe, carne, pesce, miele), fiori e piante, prodotti dell'artigianato locale, specialità slovene come il prosciutto del Carso, il paté di cavallo, pane fatto in casa, formaggi gustosi e la tipica torta "potica".

Il ponte dei Draghi
Quattro draghi alati dall'aspetto feroce sorvegliano il ponte ad arco che attraversa il fiume di Lubiana. Bell'esempio di architettura stile Secessione, il ponte dei Draghi è stato uno dei primi ponti in cemento armato in Europa. Originariamente chiamato Ponte del Giubileo, venne costruito nel 1900 per onorare i 40 anni di regno dell'imperatore Francesco Giuseppe I (1848-1888) in sostituzione del vecchio ponte di legno detto "dei Macellai". Nel 1919, l'opera venne rinominata Zmajiski Most (ponte dei Draghi) in riferimento alle mostruose creature collocate ai quattro angoli dello stesso, simboli presi dallo stemma di Lubiana. Per via dell'aspetto terrificante dei draghi sui piedistalli, i locali l'hanno ironicamente soprannominato "suocera". L'innovativa struttura fu concepita dall'ingegnere austriaco Josef Melan, famoso progettista di ponti in cemento armato, ed edificata dall'architetto dalmata Jurij Zaninović, al quale si devono le balaustre decorative, le lampade in bronzo e i draghi in rame battuto.

Il ponte triplo
Il piccolo ma caratteristico Triplice Ponte (Tromostovje) è l'elegante accesso alla Città Vecchia. In verità, quando fu costruito (1842), era un comune ponte in pietra a singola arcata sul Ljubljanica, a tutti noto come Špitalski most (Ponte dell'Ospedale) anche se il nome ufficiale era ponte Franz, in onore dell'arciduca Francesco Carlo d'Austria. Tra il 1929 e il 1932, a causa dell'incremento del traffico cittadino, su progetto dell'architetto Jože Plečnik furono aggiunti altri due ponti pedonali che andarono ad affiancare il ponte preesistente. Plečnik che amava molto alcuni elementi della classicità, eliminò la ringhiera di metallo dal ponte centrale e dotò i tre ponti di robuste balaustre di pietra, sopra le quali posizionò dei lampioni. Da ogni ponte laterale due scale conducono alle terrazze alberate sopra il fiume dove il famoso architetto sloveno fece piantare dei pioppi.

La Piazza Civica
Mestni Trg è la Piazza della Città, cuore del centro antico di Lubiana. Gli eleganti edifici costruiti dopo il terremoto del 1511 decorano la piazza e le donano un aspetto fortemente barocco. Tra le costruzioni più belle, spiccano la casa Haman, in cui è ospitata la Mestna galerija (Galleria civica), il palazzo Lichtenberg con la facciata decorata dallo scultore Osbalt Kittel, i palazzi Rakovec e Obrez di Matija Persky, la casa Souvan con i rilievi sulla facciata che rappresentano il commercio, l’agricoltura e l’arte. Domina la Piazza Civica il Mestna hiša, ovvero il Municipio (chiamato anche Magistrat o Rotovž), sede del Comune della città di Lubiana. Eretto nel 1484, fu ricostruito e ampliato nel 1717-18, e ristrutturato nel 1963. Sopra la facciata di chiara influenza veneziana, si eleva la torre dell’orologio. Nel cortile porticato di stile gotico si trova la piccola fontana di Narciso, opera del veneziano Francesco Robba. Davanti al Municipio si eleva l’obelisco della fontana dei Fiumi carniolani (1751), uno dei monumenti più famosi della Lubiana barocca ed ultima opera eseguita da Robba nella capitale slovena. Lo scultore, traendo ispirazione dalla Fontana dei Quattro Fiumi di Piazza Navona del Bernini, volle rappresentare attraverso tre figure che reggono grossi vasi da cui sgorga l’acqua, i tre fiumi carniolani, la Krka, la Ljubljanica e la Sava.

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