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mercoledì 2 ottobre 2013

2064. Quell’innocua bustina di zucchero



Nell’era della globalizzazione ormai nessun prodotto è esente da essere collegato alle parole schiavitù, sfruttamento, dignità e diritti. L’ultimo caso è segnalato dal nuovo dossier di Oxfam Zucchero amaro, che sottolinea che le maggiori aziende del settore alimentare sono implicate in casi di land grabbing, l’accaparramento delle terre che strappa ai piccoli agricoltori nei paesi in via di sviluppo terra, ma anche cibo e dignità. Tre le società maggiormente coinvolte. Tra i casi raccolti, quello di una comunità di pescatori dello stato di Pernambuco in Brasile sfrattata con la violenza nel 1998 per far posto a uno zuccherificio che fornisce Coca-Cola e PepsiCo, o quello di 200 famiglie del distretto di Sre Ambel, in Cambogia, che stanno ricorrendo in giudizio per riavere la terra da cui sono state sfrattate nel 2006 per far posto a una piantagione di zucchero che rifornisce la Tate & Lyle Sugars, che a sua volta vende lo zucchero ad aziende che lavorano per Coca-Cola e PepsiCo. Nel rapporto sono anche analizzati i gravi conflitti per la terra in Mali, Zambia e Malawi in cui è coinvolta ABF, attraverso la sua affiliata Illovo. 

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