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giovedì 14 novembre 2013

2136. Non c’è pericolo di fallimento per le banche



Nei primi nove mesi dell’anno i sei big a stelle e strisce (Bofa, Goldman Sachs, Jp Morgan, Citigroup, Morgan Stanley e Wells Fargo) hanno incassato 55 miliardi di utili, qualcosa come 200 milioni al giorno, cifre da sogno anche in era pre-Lehman. Una pioggia d'oro destinata a finire in parte in tasca a trader e analisti di Wall Street che nel 2013 vedranno salire di un altro 5-10percento a 22 miliardi i bonus da spartirsi sotto l’albero. Il tutto malgrado i continui esborsi come il caso di Jp Morgan, che negli ultimi tempi ha pagato 5,1 miliardi per saldare le irregolarità sui mutui, 100 milioni per un contenzioso sui future con il Cftc, 920 milioni per lo scandalo della "Balena" di Londra, 800 per alcune magagne legate alla gestione delle sue carte di credito, 410 per aver manipolato i prezzi dell'energia elettrica in California. Qualunque azienda sarebbe fallita, ma non loro e all’orizzonte si vedono già nuovi esborsi, come i potenziali 46 miliardi per pagare le multe per lo scandalo del Libor, il benchmark dei tassi aggiustato secondo l'accusa dai trader degli istituti. Ma come si fa a mantenere in piedi questo teatrino? Chi veramente controlla queste potenze internazionali? 

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