Il covo è un luogo immaginario, una locanda dove Jack propone ai suoi amici e ai suoi avventori la birra che produce. Un luogo di incontro e confronto davanti ad una buona birra artigianale (fino a qualche anno fa).
venerdì 30 settembre 2016
mercoledì 28 settembre 2016
3825. La carne fa bene, se te lo dice chi la produce c'è proprio da fidarsi!
Il
proverbio dice: Non chiedere all'oste quanto è buono il vino, ma qui
l'oste si è fatto furbo e visto che viviamo nell'epoca dei lumi
(sic!) perché non utilizzare la scienza per certificare l'ennesima
presa per il c..... . In questo articolo viene ben raccontato chi e
come dice che la carne fa bene.
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3824. È un organo. Una parte viva del mio corpo
L'intervistato
si riferisce allo smartphone, ormai appendice organica alla quale non
si può proprio rinunciare. L'intervista è interessante ed evidenzia
in maniera chiara come sia una dipendenza che è stata battezzata nomofobia.
martedì 27 settembre 2016
3823. Anche a Torino limiti orari alle slot
Manca
poco e non si capisce tanta titubanza, perché anche a Torino entrino
in vigore fasce orarie che limiteranno l'orario di accensione delle
slot. Così come nei tanti Comuni limitrofi ci sarà una limitazione,
ma solo alle macchinette? E nelle sale Bingo cosa succederà? Sono
comprese anche le Vlt? E per gli altri giochi d'azzardo? Mettere un limite anche lì non sarebbe male. Vedremo il testo definitivo e poi commenterò!
lunedì 26 settembre 2016
3822. Giochi d'azzardo, mappe e politica
Bel
lavoro in questo articolo, dove ci sono alcune mappe che raccontano
dove sono le slot, dove si spendono più soldi e dove sono
distribuite. Se la vostra curiosità non è del tutto soddisfatta,
dopo andate a questo articolo, con alcuni approfondimenti tra gioco
d'azzardo, politica e prospettive future.
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domenica 25 settembre 2016
3821. A Milano 20mila persona rischiano di diventare giocatori d'azzardo patologici
Secondo
questo articolo, sarebbe questa la cifra di persone a rischio
patologia, a fronte di 200 persone che si rivolgono al Servizio
Pubblico. Un numero che dovrebbe aumentare, ma aumenteranno anche le
risorse? Dubito molto.
venerdì 23 settembre 2016
3820. Il “popolo” veg avanza
In
questo interessante articolo viene ben descritto il mondo vegano,
scisso tra ideologia, salute, cultura e business. Peccato che a mio
avviso stia prevalendo di molto il fattore economico, come sempre
succede. Di certo la disponibilità di prodotti anche nella grande
distribuzione facilita per lo meno l'accesso a un determinato cibo,
cosa che può dare spazio a qualche riflessione e a qualche scelta
più consapevole. Come dire, non ci si può quasi esimere di passare
da loro, a meno che non si facciano scelte “forti”, cosa che non
fa per me.
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3819. Siamo quasi circondati da invidiosi!
Tra
ottimisti, pessimisti, fiduciosi o invidiosi sono quest'ultimi a
prevalere. Lo dice una ricerca condotta dall'Universidad Carlos III
di Madrid e da altri atenei spagnoli e pubblicata dalla rivista
Science Advances. L'invidia è il tratto personale più diffuso al
mondo e interessa il 30percento delle persone, (in Italia anche di
più penso io). In questa particolare graduatoria gli invidiosi sono
seguiti dagli ottimisti, dai pessimisti e dai fiduciosi, tutti fermi
al 20percento. Il restante dieci percento del campione è risultato
impossibile da inquadrare in una delle quattro categorie.
3818. Il Gioco più tuo in tour
Di
che gioco parliamo è facile capirlo quando si vede che dietro c'è
Lottomatica, ormai solo più un brand
di Igt-GTech, società del gruppo De Agostini . In
pratica 10 città italiane, che sono tradizionalmente quelle della
ruota del Lotto, ospiteranno appuntamenti
di arte, musica ed intrattenimento. La campagna “mettiamoci in
gioco” sottolinea l'ennesima contraddizione di questa campagna
promozionale.
giovedì 22 settembre 2016
3817. Una mamma racconta la storia del figlio giocatore d'azzardo patologico
In
questo articolo viene ben raccontata la storia che ha coinvolto una
madre e suo figlio. Una storia di emigrazione, di solitudine
nell'allevare un figlio da sola, di sacrifici, di tanto lavoro per
lei, finché manca il lavoro al figlio benché laureato e poi la
scoperta che con il gioco si potrebbe stare tutti meglio. Peccato che sia un illusione pagata a caro prezzo. Ora il figlio frequenta il
Servizio per le Dipendenze. Bravi!
3816. Marzia Lydia Spagnolo a proposito di: Azzardopatia. Smettere di giocare d'azzardo
Di
seguito l'intervento di Marzia Lydia Spagnolo, psicoterapeuta, alla
presentazione del 7 settembre al Circolo dei Lettori. Un'amica
conosciuta tanti anni fa a cui ho subito pensato quando mi è stato
proposto di presentare il libro. Grazie ancora della disponibilità.
Se
stessi presentando un romanzo – o addirittura un giallo - quello
che sto per fare sarebbe uno “sgarro” estremo all'autore del
libro!
Il
modo in cui ho deciso di iniziare a parlare di questo libro infatti è
proprio svelandovi il finale. Cito testualmente <<per
costruire un percorso di cambiamento è necessario pensarlo. Non si
può partire per un viaggio senza avere una cartina del luogo che si
andrà a visitare. Inoltre occorre avere un equipaggiamento adatto e
bisogna stabilire delle priorità. Non si potrà visitare tutto
quello che si desidera perché il tempo è limitato per cui bisogna
fare delle scelte. Quando poi si tornerà a casa oltre alla bella
esperienza si sarà imparato qualcosa di utile per il viaggio
successivo. Così il nuovo viaggio sarà un po' meglio organizzato è
più piacevole. Nello stesso modo si può pensare al cambiamento come
un viaggio da una situazione di dipendenza ad una d'astinenza>>.
Definirei
il manuale scritto da Fabio Pellerano come una buona Lonely
Planet del
trattamento del Disturbo da gioco d'azzardo, di cui va apprezzato
innanzitutto il sistematico e puntuale lavoro di riorganizzazione di
tutti i numerosi materiali che in questi anni sono stati realizzati
da autorevoli clinici italiani che si sono occupati di gioco
d'azzardo. Da questo punto di vista rappresenta quindi anche una
preziosa guida per gli operatori - anche quelli più esperti - che
si occupano di giocatori.
Inoltre
proprio come le guide di viaggio non
sono il viaggio, ma
sono strumento per prepararti al viaggio, per accompagnarti durante
un viaggio, per proporti dei percorsi durante il viaggio, allo stesso
modo – da operatore che da 20 anni lavora nell’ambito delle
dipendenze e da 12 nel trattamento del gioco d’azzardo - considero
questo manuale una guida al trattamento e
non il trattamento,
seppur ricco ed esaustivo nell’offrire strumenti indispensabili ad
un percorso di cura.
Citando
una pubblicità di qualche anno fa che diceva “no
Alpitour ahi ahi ahi”,
sebbene da viaggiatrice io preferisca le vacanze No
Alpitour, da
terapeuta invece sono certa che nel viaggio di cura verso
l’emancipazione dalla dipendenza sia meglio affidarsi ad un'agenzia
di viaggi – intendendo fuor di metafora i servizi pubblici e gli
operatori esperti - per esser certi che il viaggio sia il più
possibile sicuro, sia orientato verso una meta raggiungibile e che
utilizzi gli strumenti giusti al momento giusto.
Grazie
a Fabio per il grande lavoro e la passione che ha messo nella
realizzazione di questo libro.
mercoledì 21 settembre 2016
3815. Intervista a Primaradio
Oggi
mi hanno intervistato, facendomi alcune domande sul libro e sulla
dipendenza da gioco d'azzardo.
Per ascoltare clicca qui.
3814. Il fascino, per me oscuro, dei manager sanitari piemontesi
Da
un po' di tempo è partito il risiko delle poltrone nelle aziende
sanitarie piemontesi, un balletto a mio avviso molto triste, che si
ripete con troppa regolarità in questi ultimi anni. Le dimissioni
del direttore generale dell'ASL TO1, dopo appena un annetto di
lavoro, hanno dato il via a repentini cambiamenti, che
continuerebbero con la partenza di chi ha dato il via alla grande
riorganizzazione. Fulvio Moirano, attuale direttore dell'Assessorato
alla Sanità, starebbe per traslocare in Sardegna. Qualcuno mi spiega
quale fascino esercita questo ruolo su così tante persone? Sappiamo
però benissimo che cosa comportano per i pazienti!
3813. Qualcuno ha vinto a Desio 10 milioni di euro
Un
articolo dal taglio sociologico, che racconta come nel paese di Desio
quasi tutti si interroghino su chi sia il fortunato vincitore. Con
un Gratta e Vinci da 20 euro ha vinto così l'importante cifra.
Scrive cose abbastanza ovvie, concludendo che il mondo è in continuo
cambiamento, a parte gli italiani, con la costante invidia
dell'altro.
martedì 20 settembre 2016
3812. L'uso di soia OGM ha fatto aumentare l'uso di erbicidi
Una
scoperta interessante, che va esattamente contro le tanto decantate
qualità dei prodotti geneticamente modificati. Si tratta di una
ricerca nata esaminando i dati raccolti dal 1998 al 2011 e relativi a
5000 coltivatori di mais e 5000 coltivatori di soia distribuiti su
tutto il territorio degli Stati Uniti: per ognuno di loro erano
registrate le sementi, i pesticidi e gli erbicidi acquistati. Poi
hanno incrociato le informazioni pubblicando su Science Advances lo
studio più ampio mai realizzato negli Usa sulle coltivazioni
geneticamente modificate. E sebbene ci siano dei distinguo,
personalmente rimango contrario all'uso di questi prodotti.
3811. Se lo Stato italiano rinunciasse ai soldi del gioco d'azzardo?
Sembrerebbe
una bestemmia, sopratutto per la filiera, ma questa analisi
econometrica dice invece che non ci sarebbero grandi problemi, almeno
per l'Erario e sopratutto per i giocatori. I soldi invece di finire
nell'azzardo
sarebbero sostituiti da altri consumi con un prelievo medio
probabilmente superiore considerata l’aliquota fiscale tutto
sommato moderata sui giochi e si ridurrebbero i costi delle
dipendenze. La nuova via da percorrere simultaneamente dovrebbe
essere quella di investire nell’educazione finanziaria delle
persone, sopratutto dei minori,
per ridurre la propensione al gioco d'azzardo
nella
popolazione in generale.
lunedì 19 settembre 2016
3810. Presentazione del 17 settembre
Qualche immagine a ricordo. Ancora un grazie al Gruppo dello Zuccherificio per l'invito e a tutti i partecipanti.
Gli autori |
Il pubblico prima dell'inizio |
3809. Rolando De Luca a proposito di: Azzardopatia. Smettere di giocare d'azzardo
Di
seguito un pensiero di Rolando De Luca, psicoterapeuta fondatore del
Centro
di Campoformido, che ha condiviso con il sottoscritto. Grazie mille per la disponibilità.
Ho
letto il libro e mi è apparso utile per le famiglie che nella fase
iniziale si trovano in difficoltà per l’azzardo. Considerato tutto
quello che circola sul web e non solo la lettura del libro per le
tante famiglie in difficoltà inquadra il problema e propone anche
delle modalità di intervento pratico.
Io
mi occupo di psicoterapia. Anche nei dieci gruppi che conduco e che
hanno una storia che supera le mille sedute per ogni gruppo si
procede dal sintomo per arrivare a toccare poi ad altri aspetti
personali e familiari profondi .
Mi
chiedo da anni quali siano i tempi dell’intervento e sempre più
mi convinco che per arrivare a cambiamenti (che vadano oltre il
sintomo) ci vogliano parecchi anni. Nel caso specifico con la
terapia di gruppo. E questo per raggiungere cambiamenti non così
profondi come si potrebbe credere (è sempre una questione di punti
di vista). Che magari possono essere la mancanza di suicidi, il
lavoro stabile, dei figli che continuano la scuola e non la
interrompono per problemi economici e per gravi scontri familiari.
Quindi
nessun pensiero negativo per il suo libro ma la consapevolezza che
anche per psicoterapie lunghe la lettura di “Azzardopatia” può
essere importante per intraprendere un percorso personale e
familiare .
Percorso
che allo stato attuale dei fatti poche famiglie in Italia portano
avanti nel tempo.
Cordialità
domenica 18 settembre 2016
3808. La notte che bruciammo Chrome
William
Gibson pubblica in Italia nel 1993 questa raccolta di racconti,
alcuni scritti a quattro mani. Tra la decina di storie cyberpunk, ho
apprezzato moltissimo New Rose Hotel, perché l'intera vicenda
trasuda di rimorso e inevitabilità. È la storia di un tradimento,
di un rapimento per denaro di un genio della genetica e di due amici
balordi che finiranno male. In questa raccolta di trova anche Johnny
Mnemonico, da cui è stato tratto un film del 1995.
venerdì 16 settembre 2016
3807. Sui ragazzini d'oggi
Premessa
doverosa. Non penso che i giovani d'oggi siano peggiori di quando io
ero ragazzino. Però ho osservato un paio di cose, diffuse ma non
generalizzate, che mi lasciano una profonda tristezza. La prima
consiste nel gran numero di ragazzini, cioè minorenni, che fumato
sigarette e non solo. Si vede che le grandi campagne antifumo non
sono proprio servite ad informarli dei danni documentati della
nicotina e di tutto il resto. La seconda è l'uso della bestemmia
come intercalare dei discorsi. Mi capita di coglierle urlate nei
discorsi dei figli dei vicini di casa oppure quando gli studenti di
una scuola superiore stazionano sotto il mio balcone. Non mi provoca
fastidio in termini religiosi, ma la percepisco come insostenibile
ignoranza e mancanza di rispetto per qualcosa che invece meriterebbe
un doveroso riguardo. In tutto ciò mi domando dove siano i genitori,
che probabilmente fumano e bestemmiano anche loro o forse sono troppo
impegnati a guardare lo schermo del loro prezioso smartphone.
giovedì 15 settembre 2016
3806. Seconda recensione di Azzardopatia. Smettere di giocare d'azzardo
Pubblicata
all'interno de La scommessa, newsletter del Gruppo Azzardo
Ticino – Prevenzione.
L'interessante
sito qui.
Un grazie
infinito al Dottor Carlevaro per il sostegno in questi anni.
Mi
piacciono gli inventori di parole. Specialmente quando queste mancano
dolorosamente. In francese non lo si può fare. Se costruisci una
parola, magari utilissima, che però non si trova nel “Larousse”,
ti dicono che “ce n’est pas français”, e fanno finta di non
capirti. In italiano non è così, anche perché poi la nostra lingua
non è molto precisa. Ci si lamenta non a torto del termine
“ludopatia”, ma un altro termine non esiste. Lo stesso vale per
“nipote”, che impropriamente si usa sia per il nipote di zio, sia
poi per l’abbiatico, e persino per la parola “coscienza”, che
traduce sia la parola tedesca “Bewusstsein”, ossia la
“consapevolezza”, sia la parola “Gewissen” che indica la
“coscienza morale”. Forse anche per questo, da qualche anno, la
coscienza morale come strumento d’azione appare un po’ in
declino.
“Azzardopatia”.
Un termine da utilizzare e da diffondere. E un libro da leggere. Un
libro per giocatori, per familiari e per terapeuti. Quest’ultima
indicazione non mi pare data esplicitamente, ma la costruzione del
libro la evidenzia. È un libro a suo modo enciclopedico. E molto
pratico. “Enciclopedico” perché vi trovate tutto quello che è
importante da sapere sul gioco d’azzardo e sulla azzardopatia (non
sono la stessa cosa). Chiaro, preciso, senza fronzoli. Ma non
schematico. Propone anche molti esempi, e descrive una serie di
strumenti di diagnosi e di presa in carico, in un utile stile
cognitivo. Non so quanti lettori giocatori faranno tutti gli esercizi
(sono schede, questionari, inviti alla riflessione: ma l’autore
propone anche una chiave che permette di utilizzarli anche come
valutazione). Di certo faranno la felicità del lettore psicologo o
psichiatra che desidera affinare le sue conoscenze: non solo il
“sapere”, ma anche il “saper-fare”. Perché anche
l’azzardopatia ha la sua “logica”, biologica, psicologica,
relazionale, sociale, che bisogna conoscere e individuare a fondo se
si vuole essere efficaci come diagnosti e terapeuti. Altrimenti si
brancola nel buio.
La
costruzione del libro propone dapprima una introduzione, in cui si
discute (a proposito) del perché è difficile cambiare comportamenti
acquisiti, quand’anche fossero dannosi. Seguono quattro strade. La
prima tratta degli errori cognitivi riguardanti quel fenomeno mal
capito che sono gli avvenimenti casuali. E il fatto che in campo ci
siano anche veri e propri condizionamenti. Un tema importante, che
permette ai familiari di rendersi conto che si tratta davvero di una
malattia simile alle dipendenze. Fornisce anche utili informazioni
sull’organizzazione del gioco d’azzardo in Italia.
Il secondo
percorso tratta della difficoltà di gestire il denaro, un’altra
delle problematiche dei giocatori, proponendo strumenti in parte
utili, in parte necessari. Con accenni all’usura e alla mafia.
Il terzo
percorso tratta delle relazioni familiari. Ma anche come gestire le
proprie emozioni (vergogna, colpa), e dove però ci vuole anche un
occhio attento alle differenze (i minorenni, per esempio).
Il quarto
percorso tratta di tempo libero e di tempo di lavoro, ossia del fatto
che specialmente in Italia è difficile non incontrare una slot
machine nei vari bar. Bisogna sapere che cosa fare.
Sono
quattro percorsi molto variati, con esempi, riflessioni, riferimenti
per giocatori e per familiari, ben calibrati. Percorsi che poi in
pratica si incastrano l’uno nell’altro.
Seguono
alcuni capitoli specifici: sulle difficoltà dell’astinenza (la
brama del gioco), su come gestire le ricadute, e su come porsi degli
obiettivi raggiungibili.
La realtà
è che, per molte persone, l’unico “gioco responsabile” è il
non-gioco. Anche perché, a mio parere, ci sono mille cose al mondo
più interessanti con cui occupare il tempo, che non una serie
casuale di eventi, nella quale non esistono regole.
E leggete
anche l’introduzione di Daniela Capitanucci, che offre riflessioni
ben fondate, in un sano spirito critico.
Tazio
Carlevaro
3805. I messaggi minuscoli sui Gratta e Vinci
Secondo il
Decreto Balduzzi sui biglietti ci devono essere “formule di
avvertimento sul rischio di dipendenza” e a occuparsi di questa
delicata faccenda è AAMS, che ha scelto di scrivere molto piccolo,
nel retro del biglietto (che i giocatori leggono con molta
attenzione!) la solita formuletta salvach.....: “Il gioco può
causare dipendenza patologica” (sic!).
mercoledì 14 settembre 2016
3804. Nasce il primo colosso mondiale nel settore della chimica applicata all'agricoltura
Dopo tanti
balletti tra offerte e rilanci, finalmente (sic!) la Bayer si
comprerà la Monsanto, realizzando la più grande operazione nel
settore chimico. L'articolo sottolinea che non è proprio l'unica
operazione di fusione nell'aria visto che anche Dow Chemical e
DuPont stanno cercando di unirsi e anche ChemChina - che controlla
Pirelli - sta completando l'acquisizione da 43 miliardi di dollari
della svizzera Syngenta. Unico neo sembra essere che queste ondate di
consolidamenti porterà il controllo delle sementi nelle mani di un
pugno di società, ed io aggiungo che metterà il prezzo che vorrà ai suoi prodotti
e chi non potrà permetterseli, semplicemente morirà di fame. Evviva
le multinazionali globalizzate!
3803. L’onda lunga deve ancora arrivare
Immagine di Pierluigi Bruno |
In questo
articolo, che parla di gioco d'azzardo sotto vari punti di vista, c'è
anche questa preoccupante previsione, fatta da Paolo Jarre del
Dipartimento Patologia delle Dipendenze dell’Asl 3 di Torino.
Secondo l'intervistato sarà come uno tzunami per il sistema
sanitario, ben peggiore di ciò che a suo tempo rappresentò
l’impatto della tossicodipendenza. Si pensi, spiega, “al fattore
di impoverimento che il gioco d'azzardo patologico può comportare.
Siamo 4 o 5 volte sopra la piaga della droga. Dieci anni fa l’affare
droga si stima valesse circa 10 miliardi di euro. Il fatturato del
gioco lecito è di 88 miliardi”.
3802. Il Daspo per i gestori?
A livello
centrale si ipotizzano interventi di tipo repressivo e sanzionatorio.
Certo è un pochettino tardi e poi c'è solo scritto nella “Relazione
sulle infiltrazioni mafiose e criminali nel gioco lecito e illecito”,
per cui prima che diventi qualcosa di concreto ne passeranno di anni
(sic!). Interessante poi il richiamo diretto a una pratica legato al "gioco" del calcio.
3801. La schedatura dei giocatori d'azzardo
Da un
procedimento civile, una causa di lavoro, saltano fuori
“interessanti” prassi di una importante sala Vlt di Milano. In un
file excel vengono profilati i clienti, non solo con le somme
giocate, ma sopratutto con una valutazione di che tipo di persone
siano e degli altri “vizi” che hanno. Emerge anche che la Società
(Sisal) ha elargito circa 60mila euro annui in buoni gioco regalo ai
clienti per mantenere viva la loro “passione” e solo questo
basterebbe a definirli alla stregua degli spacciatori di sostanze,
solo che lo fanno in modo legale (sic!). Che cosa diranno adesso i
paladini del gioco legale?
lunedì 12 settembre 2016
3800. Il grande discount della salute
Meglio una
macchina per suture cinese o una europea? Ahimè la risposta
giusta non è la seconda almeno secondo quello che si profila in
questo articolo, peccato che parliamo di dispositivi medici e non di
pezzi di plastica o altri oggetti da cui non dipende la salute in
maniera diretta.. Dopo anni di tagli lineari e spending review la
forbice passa oggi per 33 centrali d’acquisto, in sostituzione di
35mila stazioni appaltanti, che sono ormai il fulcro del processo
decisionale di approvvigionamento di beni e servizi nella pubblica
amministrazione. Ma non è sempre colpa dei cinesi!
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sabato 10 settembre 2016
3799. Mezzafemmina La collezione di vizi
Bella
canzone del 2014 dell'amico Gianluca Conte. La stessa usata per la
presentazione di martedì. Buon ascolto!
Da quando
ci avete insegnato
che chi
più chi meno
siamo
tutti capitalisti
la vita è
diventata un’allegra
collezione
di vizi
Chi si fa
per dimenticare,
chi si fa
per socializzare,
chi si fa
per vincere il Mondiale,
chi si fa
per tenere il ritmo,
chi si fa
per ballar la techno,
per non
arrivare mai secondo.
Ed io mi
faccio dei tuoi baci,
di lardo,
miele e noci,
io mi
faccio di canzoni, io mi faccio di lampascioni,
degli
scatti di Pantani, delle poesie di Pasolini,
di taralli
ad ogni orario e dei libri di Saramago
e dei gol
di Zidane, e d’estate di Autan,
io mi
faccio di parole e note e della tua buonanotte.
Da quando
ci avete insegnato
che per
giungere al risultato
tutto è
lecito,
da quando
ci avete insegnato
che tra il
dire e il fare è meglio apparire.
Chi si fa
perché non ha un corno,
chi fa
fitness ogni giorno,
chi in
classifica si vede sempre al fondo,
chi si fa
per imitazione,
chi per
aver miglior prestazione,
per
sentirsi meno timido e coglione.
Ed io mi
faccio di te ogni notte,
di vino e
percoche,
io mi
faccio di utopie, di goliardate nelle vie,
mi faccio
di acqua di Monticchio,
il tuo
sorriso è il miglior vizio,
io mi
faccio di kebab, sere a Casseta Popular,
di odio e
amore con il mare, di film per ore ed ore,
di
scamorza in carrozza e di idee di resistenza.
venerdì 9 settembre 2016
3798. Presentazione del 6 settembre
Qualche
immagine a ricordo del momento. Grazie ancora a tutti i partecipanti!
Mentre spiego gli "errori cognitivi" con Marzia |
Il pubblico! |
Mezzafemmina. Bravissimo! |
3797. Una truffa lunga vent'anni
Mette
parecchia tristezza sapere che un'azienda truffi sistematicamente per
far soldi. Mi scandalizzo e mi amareggia leggere che la Menarini ha
truffato il Sistema Sanitario Nazionale, quindi tutti noi, per un
ventennio, facendo soldi a palate e facendoli sparire. Il tribunale
di Firenze ha condannato a 10 anni e sei mesi Lucia Aleotti,
presidente della società, e a 7 anni e sei mesi il fratello Alberto
Giovanni, vicepresidente, a conclusione del dibattimento che li
vedeva a giudizio per accuse, a vario titolo, di evasione fiscale,
riciclaggio e corruzione. Lucia e Alberto Giovanni sono i figli di
Alberto Aleotti, patron della azienda farmaceutica Menarini, morto
nel 2014. Disposta la confisca agli imputati di oltre un miliardo di
euro. Ovviamente ricorreranno in appello e chissà, magari se la
sfangano, come altri d'altronde.
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3796. E si intascavano i soldi......
La
compagnia della Guardia di finanza di Casale Monferrato (Alessandria)
ha scoperto che invece di investire 3 milioni di contributi pubblici
per adeguare gli standard di qualità di una struttura di assistenza
per minori, i denari sono finiti nelle tasche degli amministratori
della cooperativa. Evviva (sic!).
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giovedì 8 settembre 2016
3795. Crescere con un padre giocatore d'azzardo
Segnalo
questa storia, pubblicata sul blog di una trasmissione radiofonica di
Radio24. La trovo intensa e tristemente reale, come tante di quelle
che ho ascoltato. Spero solo che l'autore, nonostante le
vicissitudini, abbia un buon equilibrio mentale.
3794. Piatto ricco.............. mi ci ficco!!
Nel 2009
erano presenti in Italia solo 128 imprese nella gestione delle slot.
A distanza di sei anni all’appello rispondono invece ben 1.776
imprese: un balzo pari a quasi 14 volte. Sono le grandi città come
Roma (148), Napoli (106), Milano (87) e Torino (66) a guidare la
graduatoria per il maggior numero di imprese. A seguire si affacciano
città medio-grandi del Nord come Brescia (56), Verona (45) e Bergamo
(35). Oltre a Napoli, due sole province del Sud si fanno spazio nella
top-ten: Salerno (44) e Bari (27). E èpo dicono la crisi!
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mercoledì 7 settembre 2016
3793. Parma capoluogo di usura
La
provincia emiliana ha il triste primato, secondo il rapporto annuale
dell'Eurispes, di essere quella maggiormente afflitta dal fenomeno,
seguita da Crotone, Siracusa, Foggia, Trapani, Vibo Valentia e
Palermo. Un giro d'affari “ufficiale” di 82 miliardi, peccato che
saranno molti, ma molti di più e chissà quanti giocatori d'azzardo
ci saranno finiti.
3792. L'impegno di Renzi sulle slot
Secondo
questo articolo si tratta di un impegno chiaro e preciso, anche se
qualcuno corre già ai ripari precisando che non verranno proprio
tutte le slot dalla tabaccherie. Speriamo che non sia il solito
annuncio!
3791. Prima recensione di Azzardopatia. Smettere di giocare d'azzardo
Ho trovato
questa interessante recensione di Maria Elena Capitanio qui.
La copio e
la incollo. Buona lettura
Dipendenza
da gioco: guarire si può
«Giocare
d'azzardo può creare dipendenza». Così esordisce Fabio Pellerano,
educatore professionale presso il Servizio per le Dipendenze della
Sanità pubblica di Torino, nel suo libro «Azzardopatia»,
pubblicato da Edizioni Amrita nel 2015. Il gioco in sé, che si
tratti di slot-machine, poker, Gratta e Vinci o scommesse su corse di
cavalli, quando diventa un'abitudine quotidiana, «non rappresenta
dunque un vizio, ma una vera e propria patologia, che tuttavia può
essere curata».
Pellerano
ha raccolto una serie di percorsi per raggiungere la guarigione e ha
individuato le modalità di gestione delle ricadute - molto frequenti
in questi casi - nonché i consigli per i familiari del giocatore
d'azzardo patologico, che rappresentano una parte fondamentale per
guarire dalla dipendenza. Difatti, «alle difficoltà che normalmente
incontra una persona che decide di abbandonare il gioco d'azzardo va
ad aggiungersi poi la sfiducia da parte di chi vede il giocatore come
un individuo che promette e si dispera, ma che in fondo non cambierà
mai».
Leggendo
sui giornali alcune testimonianze dirette, si nota quanto le persone
affette dalla problematica - che in Italia è una vera e propria
piaga sociale - diano addosso a loro stesse per i danni inflitti alla
cerchia dei propri affetti, sia ai parenti che agli amici,
ostinandosi a non accettare la realtà incancellabile del proprio
passato.
In tal
senso, «ogni ex giocatore farebbe bene a riorganizzare i propri
pensieri e atteggiamenti in modo tale da potersi difendere da un
possibile riaccendersi dell'impulso al gioco». Viene in mente un
parallelismo con quello che succede in amore: «Se dopo tanto tempo
incontrate in strada la vostra vecchia fiamma, probabilmente vi farà
ancora effetto ricordare i bei momenti vissuti insieme, ma se siete
preparati, dopo un primo turbamento riprenderete tranquillamente il
vostro cammino, senza far nulla di cui poi potreste pentirvi».
La parola
stessa "azzardo", che deriva dall'arabo az-zajr (dado), ha
una radice lontanissima: «Parliamo quindi di un comportamento
antico, che si perde nella memoria dei popoli. A metà del XIX secolo
anche la letteratura prese a occuparsi del fenomeno, descrivendo
soprattutto la frenesia e i danni che portava». Nel nostro Paese,
come spiega Pellerano, mentre un tempo c'era solo il Totocalcio, dal
'92 sono stati introdotti molti nuovi giochi e questo in qualche modo
sembra aver agevolato l'accentuazione della problematica sotto un
profilo psicopatologico.
Fatte
queste premesse, sorge un quesito: ludopatici si nasce o si diventa?
«Alcune ricerche hanno portato alla scoperta che esistono delle basi
biologiche che predispongono determinate persone a giocare d'azzardo:
si tratterebbe di uomini e donne con una certa predisposizione al
rischio e alla ricerca di sensazioni forti». Tuttavia, a
"scommettere" soldi s'impara anche, «perché fin da
piccoli, nell'ambiente familiare oppure durante lo sviluppo e in età
adulta, si può essere esposti al gioco d'azzardo e trovarlo
assolutamente normale».
Il tema è
tra i più delicati e si devono evitare, come sempre,
generalizzazioni, tuttavia sui metodi di risoluzione Pellerano è
piuttosto perentorio: «Occorre prendere il coraggio a quattro mani e
dirsi che non è più opportuno continuare a giocare. Credere che si
giocherà sempre meno e che un giorno ci si sveglierà non avendo più
voglia di giocare è un pensiero non realistico». Insomma, smettere
di fumare, in confronto, sembra un gioco da ragazzi.
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