venerdì 30 settembre 2016

3826. Un "evidente" fenomeno di trasmigrazione verso comuni limitrofi


I bar e le tabaccherie intorno a Vercelli non registravano incassi così elevati da anni, grazie sopratutto all'ordinanza comunale che limita da qualche mese l'orario di accensione degli apparecchi nel capoluogo. Qualcuno della zona può confermarvi questo impressionante esodo?

mercoledì 28 settembre 2016

3825. La carne fa bene, se te lo dice chi la produce c'è proprio da fidarsi!


Il proverbio dice: Non chiedere all'oste quanto è buono il vino, ma qui l'oste si è fatto furbo e visto che viviamo nell'epoca dei lumi (sic!) perché non utilizzare la scienza per certificare l'ennesima presa per il c..... . In questo articolo viene ben raccontato chi e come dice che la carne fa bene.

3824. È un organo. Una parte viva del mio corpo


L'intervistato si riferisce allo smartphone, ormai appendice organica alla quale non si può proprio rinunciare. L'intervista è interessante ed evidenzia in maniera chiara come sia una dipendenza che è stata battezzata nomofobia.

martedì 27 settembre 2016

3823. Anche a Torino limiti orari alle slot


Manca poco e non si capisce tanta titubanza, perché anche a Torino entrino in vigore fasce orarie che limiteranno l'orario di accensione delle slot. Così come nei tanti Comuni limitrofi ci sarà una limitazione, ma solo alle macchinette? E nelle sale Bingo cosa succederà? Sono comprese anche le Vlt? E per gli altri giochi d'azzardo? Mettere un limite anche lì non sarebbe male. Vedremo il testo definitivo e poi commenterò!

lunedì 26 settembre 2016

3822. Giochi d'azzardo, mappe e politica


Bel lavoro in questo articolo, dove ci sono alcune mappe che raccontano dove sono le slot, dove si spendono più soldi e dove sono distribuite. Se la vostra curiosità non è del tutto soddisfatta, dopo andate a questo articolo, con alcuni approfondimenti tra gioco d'azzardo, politica e prospettive future.

domenica 25 settembre 2016

3821. A Milano 20mila persona rischiano di diventare giocatori d'azzardo patologici


Secondo questo articolo, sarebbe questa la cifra di persone a rischio patologia, a fronte di 200 persone che si rivolgono al Servizio Pubblico. Un numero che dovrebbe aumentare, ma aumenteranno anche le risorse? Dubito molto.

venerdì 23 settembre 2016

3820. Il “popolo” veg avanza


In questo interessante articolo viene ben descritto il mondo vegano, scisso tra ideologia, salute, cultura e business. Peccato che a mio avviso stia prevalendo di molto il fattore economico, come sempre succede. Di certo la disponibilità di prodotti anche nella grande distribuzione facilita per lo meno l'accesso a un determinato cibo, cosa che può dare spazio a qualche riflessione e a qualche scelta più consapevole. Come dire, non ci si può quasi esimere di passare da loro, a meno che non si facciano scelte “forti”, cosa che non fa per me.

3819. Siamo quasi circondati da invidiosi!


Tra ottimisti, pessimisti, fiduciosi o invidiosi sono quest'ultimi a prevalere. Lo dice una ricerca condotta dall'Universidad Carlos III di Madrid e da altri atenei spagnoli e pubblicata dalla rivista Science Advances. L'invidia è il tratto personale più diffuso al mondo e interessa il 30percento delle persone, (in Italia anche di più penso io). In questa particolare graduatoria gli invidiosi sono seguiti dagli ottimisti, dai pessimisti e dai fiduciosi, tutti fermi al 20percento. Il restante dieci percento del campione è risultato impossibile da inquadrare in una delle quattro categorie.

3818. Il Gioco più tuo in tour


Di che gioco parliamo è facile capirlo quando si vede che dietro c'è Lottomatica, ormai solo più un brand di Igt-GTech, società del gruppo De Agostini . In pratica 10 città italiane, che sono tradizionalmente quelle della ruota del Lotto, ospiteranno appuntamenti di arte, musica ed intrattenimento. La campagna “mettiamoci in gioco” sottolinea l'ennesima contraddizione di questa campagna promozionale.

giovedì 22 settembre 2016

3817. Una mamma racconta la storia del figlio giocatore d'azzardo patologico


In questo articolo viene ben raccontata la storia che ha coinvolto una madre e suo figlio. Una storia di emigrazione, di solitudine nell'allevare un figlio da sola, di sacrifici, di tanto lavoro per lei, finché manca il lavoro al figlio benché laureato e poi la scoperta che con il gioco si potrebbe stare tutti meglio. Peccato che sia un illusione pagata a caro prezzo. Ora il figlio frequenta il Servizio per le Dipendenze. Bravi!

3816. Marzia Lydia Spagnolo a proposito di: Azzardopatia. Smettere di giocare d'azzardo


Di seguito l'intervento di Marzia Lydia Spagnolo, psicoterapeuta, alla presentazione del 7 settembre al Circolo dei Lettori. Un'amica conosciuta tanti anni fa a cui ho subito pensato quando mi è stato proposto di presentare il libro. Grazie ancora della disponibilità.


Se stessi presentando un romanzo – o addirittura un giallo - quello che sto per fare sarebbe uno “sgarro” estremo all'autore del libro!
Il modo in cui ho deciso di iniziare a parlare di questo libro infatti è proprio svelandovi il finale. Cito testualmente <<per costruire un percorso di cambiamento è necessario pensarlo. Non si può partire per un viaggio senza avere una cartina del luogo che si andrà a visitare. Inoltre occorre avere un equipaggiamento adatto e bisogna stabilire delle priorità. Non si potrà visitare tutto quello che si desidera perché il tempo è limitato per cui bisogna fare delle scelte. Quando poi si tornerà a casa oltre alla bella esperienza si sarà imparato qualcosa di utile per il viaggio successivo. Così il nuovo viaggio sarà un po' meglio organizzato è più piacevole. Nello stesso modo si può pensare al cambiamento come un viaggio da una situazione di dipendenza ad una d'astinenza>>.

Definirei il manuale scritto da Fabio Pellerano come una buona Lonely Planet del trattamento del Disturbo da gioco d'azzardo, di cui va apprezzato innanzitutto il sistematico e puntuale lavoro di riorganizzazione di tutti i numerosi materiali che in questi anni sono stati realizzati da autorevoli clinici italiani che si sono occupati di gioco d'azzardo. Da questo punto di vista rappresenta quindi anche una preziosa guida per gli operatori - anche quelli più esperti - che si occupano di giocatori.

Inoltre proprio come le guide di viaggio non sono il viaggio, ma sono strumento per prepararti al viaggio, per accompagnarti durante un viaggio, per proporti dei percorsi durante il viaggio, allo stesso modo – da operatore che da 20 anni lavora nell’ambito delle dipendenze e da 12 nel trattamento del gioco d’azzardo - considero questo manuale una guida al trattamento e non il trattamento, seppur ricco ed esaustivo nell’offrire strumenti indispensabili ad un percorso di cura.

Citando una pubblicità di qualche anno fa che diceva “no Alpitour ahi ahi ahi”, sebbene da viaggiatrice io preferisca le vacanze No Alpitour, da terapeuta invece sono certa che nel viaggio di cura verso l’emancipazione dalla dipendenza sia meglio affidarsi ad un'agenzia di viaggi – intendendo fuor di metafora i servizi pubblici e gli operatori esperti - per esser certi che il viaggio sia il più possibile sicuro, sia orientato verso una meta raggiungibile e che utilizzi gli strumenti giusti al momento giusto.

Grazie a Fabio per il grande lavoro e la passione che ha messo nella realizzazione di questo libro.

mercoledì 21 settembre 2016

3815. Intervista a Primaradio


Oggi mi hanno intervistato, facendomi alcune domande sul libro e sulla dipendenza da gioco d'azzardo.

Per ascoltare clicca qui.




3814. Il fascino, per me oscuro, dei manager sanitari piemontesi


Da un po' di tempo è partito il risiko delle poltrone nelle aziende sanitarie piemontesi, un balletto a mio avviso molto triste, che si ripete con troppa regolarità in questi ultimi anni. Le dimissioni del direttore generale dell'ASL TO1, dopo appena un annetto di lavoro, hanno dato il via a repentini cambiamenti, che continuerebbero con la partenza di chi ha dato il via alla grande riorganizzazione. Fulvio Moirano, attuale direttore dell'Assessorato alla Sanità, starebbe per traslocare in Sardegna. Qualcuno mi spiega quale fascino esercita questo ruolo su così tante persone? Sappiamo però benissimo che cosa comportano per i pazienti!

3813. Qualcuno ha vinto a Desio 10 milioni di euro


Un articolo dal taglio sociologico, che racconta come nel paese di Desio quasi tutti si interroghino su chi sia il fortunato vincitore. Con un Gratta e Vinci da 20 euro ha vinto così l'importante cifra. Scrive cose abbastanza ovvie, concludendo che il mondo è in continuo cambiamento, a parte gli italiani, con la costante invidia dell'altro.

martedì 20 settembre 2016

3812. L'uso di soia OGM ha fatto aumentare l'uso di erbicidi


Una scoperta interessante, che va esattamente contro le tanto decantate qualità dei prodotti geneticamente modificati. Si tratta di una ricerca nata esaminando i dati raccolti dal 1998 al 2011 e relativi a 5000 coltivatori di mais e 5000 coltivatori di soia distribuiti su tutto il territorio degli Stati Uniti: per ognuno di loro erano registrate le sementi, i pesticidi e gli erbicidi acquistati. Poi hanno incrociato le informazioni pubblicando su Science Advances lo studio più ampio mai realizzato negli Usa sulle coltivazioni geneticamente modificate. E sebbene ci siano dei distinguo, personalmente rimango contrario all'uso di questi prodotti.

3811. Se lo Stato italiano rinunciasse ai soldi del gioco d'azzardo?


Sembrerebbe una bestemmia, sopratutto per la filiera, ma questa analisi econometrica dice invece che non ci sarebbero grandi problemi, almeno per l'Erario e sopratutto per i giocatori. I soldi invece di finire nell'azzardo sarebbero sostituiti da altri consumi con un prelievo medio probabilmente superiore considerata l’aliquota fiscale tutto sommato moderata sui giochi e si ridurrebbero i costi delle dipendenze. La nuova via da percorrere simultaneamente dovrebbe essere quella di investire nell’educazione finanziaria delle persone, sopratutto dei minori, per ridurre la propensione al gioco d'azzardo nella popolazione in generale.

lunedì 19 settembre 2016

3810. Presentazione del 17 settembre

Qualche immagine a ricordo. Ancora un grazie al Gruppo dello Zuccherificio per l'invito e a tutti i partecipanti.

Gli autori
 












Il pubblico prima dell'inizio

3809. Rolando De Luca a proposito di: Azzardopatia. Smettere di giocare d'azzardo


Di seguito un pensiero di Rolando De Luca, psicoterapeuta fondatore del Centro di Campoformido, che ha condiviso con il sottoscritto. Grazie mille per la disponibilità.

Ho letto il libro e mi è apparso utile per le famiglie che nella fase iniziale si trovano in difficoltà per l’azzardo. Considerato tutto quello che circola sul web e non solo la lettura del libro per le tante famiglie in difficoltà inquadra il problema e propone anche delle modalità di intervento pratico.

Io mi occupo di psicoterapia. Anche nei dieci gruppi che conduco e che hanno una storia che supera le mille sedute per ogni gruppo si procede dal sintomo per arrivare a toccare poi ad altri aspetti personali e familiari profondi .

Mi chiedo da anni quali siano i tempi dell’intervento e sempre più mi convinco che per arrivare a cambiamenti (che vadano oltre il sintomo) ci vogliano parecchi anni. Nel caso specifico con la terapia di gruppo. E questo per raggiungere cambiamenti non così profondi come si potrebbe credere (è sempre una questione di punti di vista). Che magari possono essere la mancanza di suicidi, il lavoro stabile, dei figli che continuano la scuola e non la interrompono per problemi economici e per gravi scontri familiari.

Quindi nessun pensiero negativo per il suo libro ma la consapevolezza che anche per psicoterapie lunghe la lettura di “Azzardopatia” può essere importante per intraprendere un percorso personale e familiare .

Percorso che allo stato attuale dei fatti poche famiglie in Italia portano avanti nel tempo.

Cordialità

domenica 18 settembre 2016

3808. La notte che bruciammo Chrome


William Gibson pubblica in Italia nel 1993 questa raccolta di racconti, alcuni scritti a quattro mani. Tra la decina di storie cyberpunk, ho apprezzato moltissimo New Rose Hotel, perché l'intera vicenda trasuda di rimorso e inevitabilità. È la storia di un tradimento, di un rapimento per denaro di un genio della genetica e di due amici balordi che finiranno male. In questa raccolta di trova anche Johnny Mnemonico, da cui è stato tratto un film del 1995.

venerdì 16 settembre 2016

3807. Sui ragazzini d'oggi


Premessa doverosa. Non penso che i giovani d'oggi siano peggiori di quando io ero ragazzino. Però ho osservato un paio di cose, diffuse ma non generalizzate, che mi lasciano una profonda tristezza. La prima consiste nel gran numero di ragazzini, cioè minorenni, che fumato sigarette e non solo. Si vede che le grandi campagne antifumo non sono proprio servite ad informarli dei danni documentati della nicotina e di tutto il resto. La seconda è l'uso della bestemmia come intercalare dei discorsi. Mi capita di coglierle urlate nei discorsi dei figli dei vicini di casa oppure quando gli studenti di una scuola superiore stazionano sotto il mio balcone. Non mi provoca fastidio in termini religiosi, ma la percepisco come insostenibile ignoranza e mancanza di rispetto per qualcosa che invece meriterebbe un doveroso riguardo. In tutto ciò mi domando dove siano i genitori, che probabilmente fumano e bestemmiano anche loro o forse sono troppo impegnati a guardare lo schermo del loro prezioso smartphone.

giovedì 15 settembre 2016

3806. Seconda recensione di Azzardopatia. Smettere di giocare d'azzardo


Pubblicata all'interno de La scommessa, newsletter del Gruppo Azzardo Ticino – Prevenzione.
L'interessante sito qui.
Un grazie infinito al Dottor Carlevaro per il sostegno in questi anni.

Mi piacciono gli inventori di parole. Specialmente quando queste mancano dolorosamente. In francese non lo si può fare. Se costruisci una parola, magari utilissima, che però non si trova nel “Larousse”, ti dicono che “ce n’est pas français”, e fanno finta di non capirti. In italiano non è così, anche perché poi la nostra lingua non è molto precisa. Ci si lamenta non a torto del termine “ludopatia”, ma un altro termine non esiste. Lo stesso vale per “nipote”, che impropriamente si usa sia per il nipote di zio, sia poi per l’abbiatico, e persino per la parola “coscienza”, che traduce sia la parola tedesca “Bewusstsein”, ossia la “consapevolezza”, sia la parola “Gewissen” che indica la “coscienza morale”. Forse anche per questo, da qualche anno, la coscienza morale come strumento d’azione appare un po’ in declino.
“Azzardopatia”. Un termine da utilizzare e da diffondere. E un libro da leggere. Un libro per giocatori, per familiari e per terapeuti. Quest’ultima indicazione non mi pare data esplicitamente, ma la costruzione del libro la evidenzia. È un libro a suo modo enciclopedico. E molto pratico. “Enciclopedico” perché vi trovate tutto quello che è importante da sapere sul gioco d’azzardo e sulla azzardopatia (non sono la stessa cosa). Chiaro, preciso, senza fronzoli. Ma non schematico. Propone anche molti esempi, e descrive una serie di strumenti di diagnosi e di presa in carico, in un utile stile cognitivo. Non so quanti lettori giocatori faranno tutti gli esercizi (sono schede, questionari, inviti alla riflessione: ma l’autore propone anche una chiave che permette di utilizzarli anche come valutazione). Di certo faranno la felicità del lettore psicologo o psichiatra che desidera affinare le sue conoscenze: non solo il “sapere”, ma anche il “saper-fare”. Perché anche l’azzardopatia ha la sua “logica”, biologica, psicologica, relazionale, sociale, che bisogna conoscere e individuare a fondo se si vuole essere efficaci come diagnosti e terapeuti. Altrimenti si brancola nel buio.
La costruzione del libro propone dapprima una introduzione, in cui si discute (a proposito) del perché è difficile cambiare comportamenti acquisiti, quand’anche fossero dannosi. Seguono quattro strade. La prima tratta degli errori cognitivi riguardanti quel fenomeno mal capito che sono gli avvenimenti casuali. E il fatto che in campo ci siano anche veri e propri condizionamenti. Un tema importante, che permette ai familiari di rendersi conto che si tratta davvero di una malattia simile alle dipendenze. Fornisce anche utili informazioni sull’organizzazione del gioco d’azzardo in Italia.
Il secondo percorso tratta della difficoltà di gestire il denaro, un’altra delle problematiche dei giocatori, proponendo strumenti in parte utili, in parte necessari. Con accenni all’usura e alla mafia.
Il terzo percorso tratta delle relazioni familiari. Ma anche come gestire le proprie emozioni (vergogna, colpa), e dove però ci vuole anche un occhio attento alle differenze (i minorenni, per esempio).
Il quarto percorso tratta di tempo libero e di tempo di lavoro, ossia del fatto che specialmente in Italia è difficile non incontrare una slot machine nei vari bar. Bisogna sapere che cosa fare.
Sono quattro percorsi molto variati, con esempi, riflessioni, riferimenti per giocatori e per familiari, ben calibrati. Percorsi che poi in pratica si incastrano l’uno nell’altro.
Seguono alcuni capitoli specifici: sulle difficoltà dell’astinenza (la brama del gioco), su come gestire le ricadute, e su come porsi degli obiettivi raggiungibili.
La realtà è che, per molte persone, l’unico “gioco responsabile” è il non-gioco. Anche perché, a mio parere, ci sono mille cose al mondo più interessanti con cui occupare il tempo, che non una serie casuale di eventi, nella quale non esistono regole.
E leggete anche l’introduzione di Daniela Capitanucci, che offre riflessioni ben fondate, in un sano spirito critico.
Tazio Carlevaro

3805. I messaggi minuscoli sui Gratta e Vinci


Secondo il Decreto Balduzzi sui biglietti ci devono essere “formule di avvertimento sul rischio di dipendenza” e a occuparsi di questa delicata faccenda è AAMS, che ha scelto di scrivere molto piccolo, nel retro del biglietto (che i giocatori leggono con molta attenzione!) la solita formuletta salvach.....: “Il gioco può causare dipendenza patologica” (sic!).

mercoledì 14 settembre 2016

3804. Nasce il primo colosso mondiale nel settore della chimica applicata all'agricoltura


Dopo tanti balletti tra offerte e rilanci, finalmente (sic!) la Bayer si comprerà la Monsanto, realizzando la più grande operazione nel settore chimico. L'articolo sottolinea che non è proprio l'unica operazione di fusione nell'aria visto che anche Dow Chemical e DuPont stanno cercando di unirsi e anche ChemChina - che controlla Pirelli - sta completando l'acquisizione da 43 miliardi di dollari della svizzera Syngenta. Unico neo sembra essere che queste ondate di consolidamenti porterà il controllo delle sementi nelle mani di un pugno di società, ed io aggiungo che metterà il prezzo che vorrà ai suoi prodotti e chi non potrà permetterseli, semplicemente morirà di fame. Evviva le multinazionali globalizzate!

3803. L’onda lunga deve ancora arrivare


Immagine di Pierluigi Bruno
In questo articolo, che parla di gioco d'azzardo sotto vari punti di vista, c'è anche questa preoccupante previsione, fatta da Paolo Jarre del Dipartimento Patologia delle Dipendenze dell’Asl 3 di Torino. Secondo l'intervistato sarà come uno tzunami per il sistema sanitario, ben peggiore di ciò che a suo tempo rappresentò l’impatto della tossicodipendenza. Si pensi, spiega, “al fattore di impoverimento che il gioco d'azzardo patologico può comportare. Siamo 4 o 5 volte sopra la piaga della droga. Dieci anni fa l’affare droga si stima valesse circa 10 miliardi di euro. Il fatturato del gioco lecito è di 88 miliardi”.

3802. Il Daspo per i gestori?


A livello centrale si ipotizzano interventi di tipo repressivo e sanzionatorio. Certo è un pochettino tardi e poi c'è solo scritto nella “Relazione sulle infiltrazioni mafiose e criminali nel gioco lecito e illecito”, per cui prima che diventi qualcosa di concreto ne passeranno di anni (sic!). Interessante poi il richiamo diretto a una pratica legato al "gioco" del calcio.

3801. La schedatura dei giocatori d'azzardo


Da un procedimento civile, una causa di lavoro, saltano fuori “interessanti” prassi di una importante sala Vlt di Milano. In un file excel vengono profilati i clienti, non solo con le somme giocate, ma sopratutto con una valutazione di che tipo di persone siano e degli altri “vizi” che hanno. Emerge anche che la Società (Sisal) ha elargito circa 60mila euro annui in buoni gioco regalo ai clienti per mantenere viva la loro “passione” e solo questo basterebbe a definirli alla stregua degli spacciatori di sostanze, solo che lo fanno in modo legale (sic!). Che cosa diranno adesso i paladini del gioco legale?

lunedì 12 settembre 2016

3800. Il grande discount della salute


Meglio una macchina per suture cinese o una europea? Ahimè la risposta giusta non è la seconda almeno secondo quello che si profila in questo articolo, peccato che parliamo di dispositivi medici e non di pezzi di plastica o altri oggetti da cui non dipende la salute in maniera diretta.. Dopo anni di tagli lineari e spending review la forbice passa oggi per 33 centrali d’acquisto, in sostituzione di 35mila stazioni appaltanti, che sono ormai il fulcro del processo decisionale di approvvigionamento di beni e servizi nella pubblica amministrazione. Ma non è sempre colpa dei cinesi!

sabato 10 settembre 2016

3799. Mezzafemmina La collezione di vizi


Bella canzone del 2014 dell'amico Gianluca Conte. La stessa usata per la presentazione di martedì. Buon ascolto!


Da quando ci avete insegnato
che chi più chi meno
siamo tutti capitalisti
la vita è diventata un’allegra
collezione di vizi

Chi si fa per dimenticare,
chi si fa per socializzare,
chi si fa per vincere il Mondiale,
chi si fa per tenere il ritmo,
chi si fa per ballar la techno,
per non arrivare mai secondo.

Ed io mi faccio dei tuoi baci,
di lardo, miele e noci,
io mi faccio di canzoni, io mi faccio di lampascioni,
degli scatti di Pantani, delle poesie di Pasolini,
di taralli ad ogni orario e dei libri di Saramago
e dei gol di Zidane, e d’estate di Autan,
io mi faccio di parole e note e della tua buonanotte.

Da quando ci avete insegnato
che per giungere al risultato
tutto è lecito,
da quando ci avete insegnato
che tra il dire e il fare è meglio apparire.

Chi si fa perché non ha un corno,
chi fa fitness ogni giorno,
chi in classifica si vede sempre al fondo,
chi si fa per imitazione,
chi per aver miglior prestazione,
per sentirsi meno timido e coglione.

Ed io mi faccio di te ogni notte,
di vino e percoche,
io mi faccio di utopie, di goliardate nelle vie,
mi faccio di acqua di Monticchio,
il tuo sorriso è il miglior vizio,
io mi faccio di kebab, sere a Casseta Popular,
di odio e amore con il mare, di film per ore ed ore,
di scamorza in carrozza e di idee di resistenza.

venerdì 9 settembre 2016

3798. Presentazione del 6 settembre


Qualche immagine a ricordo del momento. Grazie ancora a tutti i partecipanti!
Mentre spiego gli "errori cognitivi" con Marzia



Il pubblico!
Mezzafemmina. Bravissimo!

3797. Una truffa lunga vent'anni


Mette parecchia tristezza sapere che un'azienda truffi sistematicamente per far soldi. Mi scandalizzo e mi amareggia leggere che la Menarini ha truffato il Sistema Sanitario Nazionale, quindi tutti noi, per un ventennio, facendo soldi a palate e facendoli sparire. Il tribunale di Firenze ha condannato a 10 anni e sei mesi Lucia Aleotti, presidente della società, e a 7 anni e sei mesi il fratello Alberto Giovanni, vicepresidente, a conclusione del dibattimento che li vedeva a giudizio per accuse, a vario titolo, di evasione fiscale, riciclaggio e corruzione. Lucia e Alberto Giovanni sono i figli di Alberto Aleotti, patron della azienda farmaceutica Menarini, morto nel 2014. Disposta la confisca agli imputati di oltre un miliardo di euro. Ovviamente ricorreranno in appello e chissà, magari se la sfangano, come altri d'altronde.

3796. E si intascavano i soldi......


La compagnia della Guardia di finanza di Casale Monferrato (Alessandria) ha scoperto che invece di investire 3 milioni di contributi pubblici per adeguare gli standard di qualità di una struttura di assistenza per minori, i denari sono finiti nelle tasche degli amministratori della cooperativa. Evviva (sic!).

giovedì 8 settembre 2016

3795. Crescere con un padre giocatore d'azzardo


Segnalo questa storia, pubblicata sul blog di una trasmissione radiofonica di Radio24. La trovo intensa e tristemente reale, come tante di quelle che ho ascoltato. Spero solo che l'autore, nonostante le vicissitudini, abbia un buon equilibrio mentale.

3794. Piatto ricco.............. mi ci ficco!!


Nel 2009 erano presenti in Italia solo 128 imprese nella gestione delle slot. A distanza di sei anni all’appello rispondono invece ben 1.776 imprese: un balzo pari a quasi 14 volte. Sono le grandi città come Roma (148), Napoli (106), Milano (87) e Torino (66) a guidare la graduatoria per il maggior numero di imprese. A seguire si affacciano città medio-grandi del Nord come Brescia (56), Verona (45) e Bergamo (35). Oltre a Napoli, due sole province del Sud si fanno spazio nella top-ten: Salerno (44) e Bari (27). E èpo dicono la crisi!

mercoledì 7 settembre 2016

3793. Parma capoluogo di usura


La provincia emiliana ha il triste primato, secondo il rapporto annuale dell'Eurispes, di essere quella maggiormente afflitta dal fenomeno, seguita da Crotone, Siracusa, Foggia, Trapani, Vibo Valentia e Palermo. Un giro d'affari “ufficiale” di 82 miliardi, peccato che saranno molti, ma molti di più e chissà quanti giocatori d'azzardo ci saranno finiti.

3792. L'impegno di Renzi sulle slot


Secondo questo articolo si tratta di un impegno chiaro e preciso, anche se qualcuno corre già ai ripari precisando che non verranno proprio tutte le slot dalla tabaccherie. Speriamo che non sia il solito annuncio!

3791. Prima recensione di Azzardopatia. Smettere di giocare d'azzardo


Ho trovato questa interessante recensione di Maria Elena Capitanio qui.

La copio e la incollo. Buona lettura





Dipendenza da gioco: guarire si può



«Giocare d'azzardo può creare dipendenza». Così esordisce Fabio Pellerano, educatore professionale presso il Servizio per le Dipendenze della Sanità pubblica di Torino, nel suo libro «Azzardopatia», pubblicato da Edizioni Amrita nel 2015. Il gioco in sé, che si tratti di slot-machine, poker, Gratta e Vinci o scommesse su corse di cavalli, quando diventa un'abitudine quotidiana, «non rappresenta dunque un vizio, ma una vera e propria patologia, che tuttavia può essere curata».



Pellerano ha raccolto una serie di percorsi per raggiungere la guarigione e ha individuato le modalità di gestione delle ricadute - molto frequenti in questi casi - nonché i consigli per i familiari del giocatore d'azzardo patologico, che rappresentano una parte fondamentale per guarire dalla dipendenza. Difatti, «alle difficoltà che normalmente incontra una persona che decide di abbandonare il gioco d'azzardo va ad aggiungersi poi la sfiducia da parte di chi vede il giocatore come un individuo che promette e si dispera, ma che in fondo non cambierà mai».



Leggendo sui giornali alcune testimonianze dirette, si nota quanto le persone affette dalla problematica - che in Italia è una vera e propria piaga sociale - diano addosso a loro stesse per i danni inflitti alla cerchia dei propri affetti, sia ai parenti che agli amici, ostinandosi a non accettare la realtà incancellabile del proprio passato.



In tal senso, «ogni ex giocatore farebbe bene a riorganizzare i propri pensieri e atteggiamenti in modo tale da potersi difendere da un possibile riaccendersi dell'impulso al gioco». Viene in mente un parallelismo con quello che succede in amore: «Se dopo tanto tempo incontrate in strada la vostra vecchia fiamma, probabilmente vi farà ancora effetto ricordare i bei momenti vissuti insieme, ma se siete preparati, dopo un primo turbamento riprenderete tranquillamente il vostro cammino, senza far nulla di cui poi potreste pentirvi».



La parola stessa "azzardo", che deriva dall'arabo az-zajr (dado), ha una radice lontanissima: «Parliamo quindi di un comportamento antico, che si perde nella memoria dei popoli. A metà del XIX secolo anche la letteratura prese a occuparsi del fenomeno, descrivendo soprattutto la frenesia e i danni che portava». Nel nostro Paese, come spiega Pellerano, mentre un tempo c'era solo il Totocalcio, dal '92 sono stati introdotti molti nuovi giochi e questo in qualche modo sembra aver agevolato l'accentuazione della problematica sotto un profilo psicopatologico.



Fatte queste premesse, sorge un quesito: ludopatici si nasce o si diventa? «Alcune ricerche hanno portato alla scoperta che esistono delle basi biologiche che predispongono determinate persone a giocare d'azzardo: si tratterebbe di uomini e donne con una certa predisposizione al rischio e alla ricerca di sensazioni forti». Tuttavia, a "scommettere" soldi s'impara anche, «perché fin da piccoli, nell'ambiente familiare oppure durante lo sviluppo e in età adulta, si può essere esposti al gioco d'azzardo e trovarlo assolutamente normale».



Il tema è tra i più delicati e si devono evitare, come sempre, generalizzazioni, tuttavia sui metodi di risoluzione Pellerano è piuttosto perentorio: «Occorre prendere il coraggio a quattro mani e dirsi che non è più opportuno continuare a giocare. Credere che si giocherà sempre meno e che un giorno ci si sveglierà non avendo più voglia di giocare è un pensiero non realistico». Insomma, smettere di fumare, in confronto, sembra un gioco da ragazzi.