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mercoledì 19 aprile 2017

4048. I bari


 

Olio su tela di Michelangelo Merisi, più noto come il Caravaggio, dipinto nel 1594 per il cardinale Francesco Maria Del Monte. Ci sono tre persone al centro della scena: la vittima, il baro e il complice. É subito chiaro quali siano i ruoli anche nell'abbigliamento: la vittima indossa delle vesti scure e semplici mentre i due sono vestiti con un abbigliamento molto colorato e variopinto. Il malcapitato è intento a guardare con attenzione le proprie carte e sembra sereno ma concentrato nel scegliere la mossa successiva mentre l’imbroglione si avvicina notevolmente alla vittima sovrastandola, per poter meglio guardare le carte che possiede e suggerirle al baro. Al rilassamento dei due si contrappone la serenità della vittima. Altro elemento di contrasto sono gli occhi. Quelli della vittima sono in bella vista mentre quelli degli imbroglioni, per via delle loro posizioni, sono visibili solo parzialmente. Il gioco è quello dello zarro, una sorta di poker moderno, di origine persiana che nel rinascimento era stato bandito dal Duca di Milano Francesco Sforza con un editto del 1531 in quanto si riteneva fosse socialmente pericoloso. Secondo alcuni la morale di questo dipinto è chiara ed è un monito contro il gioco d'azzardo.

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