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giovedì 26 dicembre 2019

4939. Economia dell’odio


Alain Deneault pubblica in Italia nel 2019 questo saggio che invita ad una serie di riflessioni intorno all’economia messa al centro delle vite di ognuno noi, ma che non può essere criticata. Gli affari sono affari per cui non si può badare troppo al sottile, ma se qualcuno lo fa non succede più come una volta. Adesso la maggior parte delle persone, compresi giornalisti e critici, si autocensura. L’uso della tecnologia ha fatto il resto.
Sotto i dati, sotto i calcoli, sotto la speculazione ci sono crimini, sangue, ladrocini e morti, è vero, ma sono aspetti cui è stata messa un’efficace sordina dalla scienza economica e dalle sue incontestabili prerogative.

Un fatto è certo: la modalità nevrotica che lo sport come spettacolo mette in scena va nell’interesse dei potenti, perché la sua esemplarietà tende a scusare determinate regole economiche che plasmano la vita della gente come una patologia. Il rituale sportivo estetizza le restrizioni che devono essere interiorizzate dall’operaio alla catena di montaggio o dal burocrate schiacciato da contraddizioni di cui non è responsabile.

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