Discord è diversa dalle app di chat come WhatsApp e Telegram perché è
molto più complessa e strutturata e consente di avere accesso a
comunità di sconosciuti, ma è diversa anche dai social network come
Instagram e TikTok perché è tutta basata sulla comunicazione diretta,
non ha una bacheca da scorrere e non ha un algoritmo che seleziona i
contenuti da mostrare agli utenti. Anche il modello di business di Discord è interessante: il servizio è
gratuito, e non si affida alla pubblicità ma alla vendita di
abbonamenti mensili o annuali che consentono agli utenti di ottenere
alcune funzionalità in più, tra cui videochiamate ad alta definizione e
la possibilità di condividere file di grandi dimensioni (la versione
gratuita consente la condivisione di file da 8 megabyte ciascuno,
l’abbonamento più costoso consente di caricare file da 100 mega).
Inoltre l’abbonamento mette a disposizione due “Server boost”, che
servono a “potenziare” un server. Quando un server riceve abbastanza
potenziamenti, tutti gli utenti che vi partecipano ricevono dei benefit,
come per esempio emoji personalizzate e chiamate ad alta definizione.
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