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domenica 10 agosto 2014

2440. I vestiti usati della Camorra


Per un giro d'affari di 2 milioni all'anno si muove anche la Camorra. Questo il giro d'affari che in un anno ruota attorno ai circa 1.800 cassonetti gialli romani, dove vengono buttati gli abiti usati. L'Ama ha affidato da lungo tempo la raccolta degli stracci a due consorzi di cooperative. Il 15percento degli abiti usati raccolti finisce nei negozi di vintage, il 45percento all'estero, soprattutto in Africa, il 25percento viene impiegato come pezzame e il resto diventa scarto o viene dato in beneficenza. Un business che interessa anche la camorra, che mira all'eliminazione di quel minimo di concorrenza tra ditte sane e ad ottenere il monopolio negli acquisti e nelle vendite, imponendo i propri prezzi. E visto che intimidazioni, oltre che da cooperative romane e ditte pontine, sarebbero state subite pure da società di Napoli, l'indagine romana punta anche al Sud. Al vaglio degli inquirenti, in particolare, la posizione di alcune società che ipotizzano legate ai clan e con sede a Caserta, Capua e San Sebastiano al Vesuvio.

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