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giovedì 14 febbraio 2013

1598. Il Tar mazzuola la Sisal



A nessuno fa piacere pagare le penali, ma una volta ogni tanto è un’azienda a dover versare nelle casse dell’Erario 16,5 milioni di euro per i mancati incassi nel bimestre maggio-giugno 2011 per il Superenalotto. Secondo i giudici, la Sisal era a conoscenza delle clausole che ha sottoscritto quando si è aggiudicata la concessione, tra cui la previsione di garantire una raccolta minima nei primi 18 bimestri di gestione, l’introduzione di nuove modalità di gioco anche online, la possibile modifica delle condizioni di mercato e di livelli di pay out. Secondo il Tar Lazio, i mancati incassi non possono essere giustificati dall’introduzione di norme di contrasto alla ludopatia che hanno portato alla cancellazione di alcuni spot pubblicitari. Sisal ha per esempio citato la mancata autorizzazione ad avviare, nel giugno 2012, la campagna pubblicitaria 'Lasciatemi sognare' (sic!), o anche la mancata indizione del Gntn c.d. 'Enalotto Telematico'.

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