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martedì 4 ottobre 2016

3831. La Cina e gli asini africani


Non ce l'ho con i cinesi, ma spesso mi imbatto in articoli che raccontano la loro rapacità nello spolpare il tale paese per la tale risorsa naturale. Questa volta tocca agli asini, che ai cinesi interessano per la pelle che da tempo immemorabile viene bollita e convertita in gelatina, ingrediente primario nel rimedio tradizionale dell’ejiao che, secondo loro, migliora la circolazione del sangue, cura mal di testa, insonnia e tosse secca. Risultato abbastanza ovvio è stato che il Niger nei primi sei mesi di quest’anno ha venduto (dopo averli abbattuti) 80mila asini rispetto ai 27mila di tutto il 2015; il Burkina Faso 45mila su una popolazione di 1,4 milioni. In questi Paesi africani proliferano così i macelli che vanno per le spicce e ci sono state proteste per l’acqua dei fiumi rossa di sangue. Capisco far soldi, ma dei modi più decenti proprio non esistono?

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