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lunedì 8 ottobre 2012

1337. Immolazioni per un Tibet libero



Sono arrivate a 54 le persone che, per protestare contro l’invasione cinese, hanno messo in gioco la loro vita, moltissimi morendo divorati dalle fiamme.
Il giovane, Sangay Gyatso, di 27 anni, avrebbe compiuto il suo gesto di protesta davanti al monastero di Dokar, in una zona a popolazione tibetana della provincia di Amdo. Si tratta della seconda "autoimmolazione" in tre giorni dopo quella dello scrittore e blogger Gudrup, che si è dato fuoco il 5 ottobre nella Regione Autonoma del Tibet.
Sono notizie che arrivano con il contagocce, con una censura fortissima per un paese, come la Cina, che a ogni costo deve controllare il Tibet. Una ecatombe che continua a passare nel silenzio e nell’isolamento che la forza cinese gestisce benissimo, con la complicità del resto del mondo, ovviamente.

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