giovedì 30 giugno 2011

249. XI° arrondissement di Parigi - Popincourt (1/2)


È uno dei più importanti quartieri residenziali della città e fu il cuore della Parigi rivoluzionaria e delle grandi rivolte operaie del XIX secolo. Ospitava tre prigioni come la Bastille, la Petite Roquette e
la Grande Roquette ora demolite. Tra i luoghi interessanti troviamo la Place de la République, locali come le Cirque d'hiver e Le Bataclan, teatri come Aktéon 11, il théâtre de la Bastille, la salle Olympe-de-Gouges e l’Artistic Athévains. Si possono visitare il Musée Édith Piaf e il Musée du Fumeur come l’ Église Saint-Ambroise, l’Église Sainte-Marguerite,l’ Église Notre-Dame-d'Espérance, l’Église Notre-Dame-du-Perpétuel-Secours, l’Église du Bon-Pasteur, l’Église Saint-Joseph, la Synagogue Don Isaac Abravanel, il Temple du Foyer de l'âmee e il Palais de la Femme.


Place de la République
Place de la République
Questa piazza nasce durante il Secondo Impero, in corrispondenza del bastione della porta del Tempio all’epoca di Carlo V.
Nel 1811 viene installata la fontana detta del Château-d'Eau, disegnata da Girard che verrà però smontata più tardi e spostata alla Villette. Nel 1854 viene eretta una caserma che dal 1947 accoglierà la Guardia Républicaine. Nel 1866 Gabriele Davioud, architetto della Città di Parigi, costruì su tutto il lato nord i Magasins réunis e installò una seconda fontana nel 1867, ornata di leoni di bronzo. Nel 1879 viene bandito un concorso per l'installazione di un grande monumento dedicato alla Repubblica, vinto dai fratelli Morice: Léopold per le statue e Charles per il basamento. Due furono le cerimonie di inaugurazione: il 14 luglio 1880 col modello in gesso, il 14 luglio 1883 con la versione definitiva in bronzo. Il monumento è costituito da una statua colossale di Marianne in bronzo alta 9,50 metri, su un basamento in pietra di 15 metri di altezza, dove sono sedute le allegorie della Libertà, Uguaglianza e Fraternità. 
Cirque d'hiver
Cirque d'hiver
Costruito nel 1852 dall'architetto Giacomo Jacques Hittorff, era chiamato una volta Cirque Napoléon. L’edificio è un poligono ovale, costituito da venti lati con colonne corinzie ad ogni angolo del perimetro, illuminata da ventuno lampadari a gas e concepito all'origine per accogliere 5900 persone, vedrà la sua capacità ridotta a 1650 posti per le attuali norme di sicurezza. Le decorazioni interne e esterne sono state affidate a grandi scultori e pittori dell'epoca: James Pradier per il bassorilievo delle amazzoni e Francisque Duret e Astyanax-Scévola Bosio per i pannelli rappresentanti dei guerrieri.
Il Principe Luigi Napoleone inaugurerà questo spazio dedicato all'arte equestre l‘11 dicembre 1852. Nel 1859 vedrà l’esordio di Toulousain Léotard, primo "artista volante" che inventa l'arte del trapezio volante. Nel 1923 Gaston Desprez propone un nuovo programma e una ristrutturazione dell’edificio con le gradinate in legno sostituite dalle strutture in cemento, con il rifacimento delle pitture e le installazioni elettriche e tecniche rinnovate.
Dal 1934 è la famiglia Bouglione che si occuperà degli spettacoli facendo esibire Pauline Borelli la prima domatrice, la cavallerizza Emilia Loisset, i clown Fratellini, Grock e Zavatta, il trapezista Toulousain Léotard. La sala ha ospitato anche concerti musicali , sfilate di moda e nel 1990 le Cirque du Soleil.
Le Bataclan
È una sala da spettacolo inaugurata nel 1865 su progetto dell'architetto Charles Duval e il suo nome si ispira a Ba-ta-clan, un'operetta di Offenbach.
Le Bataclan
In origine era una grande sala da café-concert dallo stile architettonico ispirato alla Cina, con il caffè e il teatro situati al piano terra e al piano superiore un'ampia sala da ballo. La prima rivista venne presentata nel 1883, l'operetta due anni più tardi e anche Buffalo Bill ha presentato un suo spettacolo.
Durante gli anni successivi ha altalenanti fortune, ma torna in voga nel 1910 con un nuovo ristorante e gli spettacoli di rivista. Nel 1926 la sala viene venduta e trasformata in cinema. Diventa poi un teatro con Henri Varna e di nuovo cinema di successo nel 1932. Vittima di un incendio nel 1933, che distrugge una parte dei balconi, l'edificio originale è distrutto parzialmente nel 1950 per conformarsi alle nuove norme di sicurezza. Nel 1969 il cinema chiude le sue porte e questo luogo ritrova la sua vocazione di sala da spettacolo nel 1983 grazie ad André Engel. Oggi si distingue per un'attività eclettica che offre concerti rock e pop, spettacoli comici, serate disco e di café-théâtre.
La sua facciata è stata rinnovata nel 2006 con i colori originali, anche se il suo tetto a pagoda non esiste più.

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mercoledì 29 giugno 2011

248. Monferino svela le sue mosse

Ovvero il Piano regionale spiegato in pillole dal suo ideatore, il tecnico che ha detto di no all’Assessorato. Mentre ogni giorno si svolgono manifestazioni, domani tocca al Maria Adelaide, i lavori procedono sulla strada della razionalizzazione e del contenimento dei costi. Personalmente mi piacerebbe scendessero in piazza tutti i lavoratori sanitari per dire la loro, di come il blocco del turn-over paralizzi alcuni servizi, di come siano gestiti male, con responsabili non proprio capaci ma troppo pagati. Al loro fianco mi piacerebbe scendesse la cittadinanza, tutte quelle persone che quotidianamente usano il SSN per dire le cose che vanno e che non vanno. In un paese normale potrebbe anche accadere questo.

L’articolo de La Stampa

247. Nessuno vuole la monnezza


Interessante articolo di Antonio Massarutto che sintetizza vent’anni di lotta ai rifiuti, ricordando che a Milano negli anni ’90 è avvenuta una crisi simile e che solo un “giochetto” degno di Totò e Peppino ha permesso di superare.
L’articolo de La Voce

martedì 28 giugno 2011

246. Cota inizia a fare il Presidente


Secondo Lo Spiffero Roberto Cota inizierebbe a fare il Presidente della Regione, con un po' di ritardo direi, non per amore del proprio lavoro, ma per necessità politiche e di riposizionamento dopo i dati negativi delle amministrative e i dissidi interni alla Lega. Speriamo che iniziando a occuparsi della cosa pubblica combini qualcosa di positivo. Finora i risultati non sembrano essere lusinghieri e a dimostrarlo l’ennesima manifestazione questa mattina dove i rappresentanti aziendali delle Molinette aderiscono al presidio organizzato davanti a Palazzo Lascaris alle 10, un appuntamento nato dalla volontà del sindaco di Venaria e dei primi cittadini di Avigliana, Lanzo, Carmagnola cui si sono aggiunti i colleghi dei paesi vicini, di Rivoli e del Canavese. Arriveranno pullman da molte cittadine della cintura, con delegazioni dei diversi comitati spontanei di cittadini, preoccupati per i tagli e per le paventate chiusure di servizi: "Lanciamo un appello a tutte le realtà comunali che in questi mesi hanno manifestato contro le decisioni della giunta regionale e dei commissari: non vogliamo che sia smantellata la sanità pubblica e non vogliamo la chiusura degli ospedali", scrivono nel volantino. Oltre ai rappresentanti sindacali di Molinette e Cto, in sciopero giovedì, questa mattina partecipano anche i rappresentanti della funzione pubblica Cgil e Uil.  

L’articolo de Lo Spiffero
L’articolo di Repubblica

245. X° arrondissement di Parigi – Entrepôt (3/3)


Couvent des Récollets
Couvent des Récollets
Il vecchio convento dei Frati Minori Recolletti è un bel esempio dell'architettura religiosa del XVII e XVIII secolo. Utilizzato per molto tempo come ospedale militare, oggi accoglie la Maison de l'Architecture e un Centro Internazionale di accoglienza e di scambio destinato a artisti e scrittori stranieri noti.
I Frati Minori Recolletti sono un ordine francescano che nel 1604 ottengono da Enrico IV un terreno dove prima costruiscono una piccola chiesa e nel 1641 il convento.
Chiuso nel 1790, il convento fu trasformato nel 1802 in ospizio degli uomini incurabili e poi nel 1861 in ospedale militare.
La vetustà delle sue attrezzature hanno portato alla chiusura dell’ospedale nel 1968. Diventa per qualche anno la sede della Scuola di architettura e dal 1990 al 2002 il convento viene trasformato in luogo artistico occupato dagli squaters, gli “angeli dei Récollets” di cui sono visibili oggi alcune opere murali. Nel 2004 si insedia l'ordine regionale degli architetti d'Île-de-France e la conseguente nascita della Casa dell'Architettura.
Théâtre de la Porte-Saint-Martin
Théâtre de la Porte-Saint-Martin
Con i suoi 1800 posti è uno dei più grandi teatri parigini, inaugurato nel 1781 per accogliere l'accademia reale di Musica, la cui sala era andata distrutta per colpa di un incendio. Costruita in soli due mesi su disegno di Nicolas Lenoir, nel 1794 l’accademia reale viene trasferita in una nuova sala così il teatro diventa un luogo per le riunioni politiche. Nel 1799 diventa un bene nazionale e nel 1802 riapre come teatro con il nome odierno, ospitando spettacoli, commedie e balletti. Nel 1814 verrà autorizzato per rappresentare melodrammi, pantomime e commedie cantate e danzate.
L’edificio viene incendiato nel 1870, durante gli avvenimenti del Comune, e viene ricostruito e inaugurato nel 1873 dall'architetto Oscar de la Chardonnière, che ordina allo scultore Jacques-Hyacinthe Chevalier il nuovo decoro della facciata con delle figure che simboleggiano la Tragedia, il Dramma e la Commedia. Il 27 dicembre 1897 fu rappresentanto qui, per la prima volta, il Cyrano di Bergerac di Edmondo Rostand.
Théâtre de la Renaissance
Théâtre de la Renaissance
Nel 1872, su disegno dell'architetto Charles de Lalande, viene costruito questo teatro all'italiana sull'area del ristorante Deffieux, incendiato durante i combattimenti della Comune. L’inaugurazione avverrà l’8 marzo 1873 e le cariatidi della facciata sono un opera di Albert-Ernest Carrier-Belleuse. Si succedono parecchi direttori e molte opere vengono allestite, finchè nel 1942 Henri Varna, già proprietario di parecchi teatri parigini, acquista il teatro minacciato dalla demolizione. Nel 1956 il teatro viene restaurato secondo lo stile Secondo Impero. La sua capacità attuale è di 650 posti.
Anciens magasins de vente des faïenceries de Choisy-le-Roi
L'edificio viene costruito tra il 1889 e il 1892 dagli architetti Georges Jacotin e Ernest Brunnarius per servire come sede sociale per l’industia di maiolica Boulenger.  Nel 1978 ospita il musée de l'Affiche che nel 1982 viene chiamato musée de la Publicité, ma nel 1990 viene spostato al Louvre. Ha una bellissima facciata, una spettacolare anticamera in ceramica, la scala a balaustri e la sala d’esposizione magnificamente decorata.
Le Louxor
Le Louxor
Il cinema viene costruito nel 1921 dall'architetto Henri Zipcy. Ha una facciata neo-egizia, da cui il nome della sala, con mosaici multicolori della facciata blu cobalto, neri e ocra, opera del decoratore Tibéri, realizzate dalla fabbrica di ceramica Gentil & Bourdet, molto rinomata tra gli anni ‘20 e ‘30. Ai motivi floreali si aggiungono scarabei, cobra e, al di sotto del piccolo terrazzo, un grande disco alato. La sala offriva allora 1195 posti. 
Subisce parecchie trasformazioni, soprattutto tra il 1954 e il 1964, offrendo anche film in versione originale negli anni successivi, ma nel 1983 viene venduto l'edificio. Diventa così locale notturno a metà degli anni ’80, ma chiude negli anni ’90. Dal 2001 diverse associazioni di quartiere si mobilitano per salvarlo della rovina e
dopo due anni di mobilitazione, la municipalità parigina riesce a trovare un accordo con la società proprietaria e acquista l'edificio nel 2003. Nel 2008 l'architetto Philippe Pumain è designato per condurre un'operazione di ristrutturazione, che inizia nel 2010 e che dovrebbe terminare nel 2013
Dove mangiare
Per fare un salto indietro nel tempo e mangiare qualcosa di francesce andate da Julien oppure di fronte alla Gare du Nord ci sono parecchie brasserie e bistrot. Se amate la cucina indiana andate nel Passage Brady, qui troverete ristoranti indiani, pakistani e bangkadeshi.
Grandi magazzini e acquisti
Se volete cambiare look ai vostri capelli andate lungo il Boulevard de Strasbourg, sicuramente qui troverete il parrucchiere per voi. Una buona panetteria invece è Du Pain et des Idées.
Nel Passage Brady fermatevi al Bazaar Velan per incensi, spezie e qualche souvenirs kitsch. Rue de Paradis è invece famosa per la vendita di stoviglie, oggetti in vetro e cristallo.

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