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venerdì 17 giugno 2011

227. IX° arrondissement di Parigi - Opéra (3/5)

Musée Grévin
Musée Grévin
Aperto nel 1882 ospita un museo delle cere, che accoglie oltre 250 personaggi come Alberto Einstein, il Mahatma Gandhi, Michael Jackson, Nicolas Sarkozy, Alfred Hitchcock, Brigitte Bardot, Monica Bellucci, Roberto Benigni, Tony Blair, Napoléon Bonaparte, George W. Bush, Charlie Chaplin, George Clooney, Phil Collins, Céline Dion, Clint Eastwood, Jean Gabin, Charles de Gaulle, Oliver Hardy, Jimi Hendrix, Henri IV, Elton John, Marie-Antoinette d'Autriche, Marilyn Monroe, Wolfgang Amadeus Mozart, Nostradamus, Amélie Nothomb, Barack Obama, Pelé, Elvis Presley, Jean Reno, Jean-Paul Sartre, Romy Schneider, Arnold Schwarzenegger, Léonard de Vinci, Voltaire, Bruce Willis e Zinedine Zidane.
Ci sono anche ricostruite molte scene della storia della Francia, come la prigionia di Luigi XVI e Jeanne d’Arc sul rogo. Si ritrovano anche i grandi avvenimenti del XX secolo come il primo passo dell'uomo sulla Luna e la caduta del Muro di Berlino. 
Dal XVII secolo era comune, dopo la morte di una personalità reale, esporre una rappresentazione del viso in cera. A partire da questo secolo, questo lavoro si sviluppa e diventa a pieno titolo un'arte di Corte. Un secolo più tardi, un tedesco, Curtius, è invitato a Parigi dal Principe dei Conti che l'autorizza a presentare al Palazzo Reale l'esposizione: "La famiglia reale a Versailles". La nipote che l'aiuta è Marie Tussaud, creatrice del museo londinese omonimo. Durante la Rivoluzione francese stamperà i visi morti di Marat, Robespierre e della coppia reale. Quando suo zio morirà, si trasferirà a Londra.
L’idea del museo venne a Arthur Meyer, direttore del quotidiano Le Gaulois, che desiderava che i suoi lettori potessero vedere il volto dei personaggi dei quali scriveva, così si rivolge a Alfred Grévin, uno scultore, caricaturista e creatore di abiti per il teatro.
Olympia
Olympia
È uno storico teatro di Parigi, nato nel 1893 per volontà di Joseph Oller è il più antico music hall della città ancora in attività.
All’inaugurazione parteciparono La Goulue, danzatrice di can can, Loïe Fuller, ballerina americana e Fregoli, celebre trasformista.
Negli anni ha ospitato le più grandi celebrità nazionali e internazionali come nel 1956 con Dalida, Sylvie Vartan nel 1961, Beatles e Rolling Stones nel 1964  e personaggi come Yves Montand, Johnny Hallyday, Édith Piaf e Jacques Brel hanno costruito qui le loro carriere.
Minacciato più volte di essere demolito, nel 1993 diventa patrimonio culturale e dopo due anni di cantiere viene ricostruito ma spostato di qualche metro, rimane però identica la sala e la celebre hall rossa. Nel 2001 viene comprato da Vivendi Universal.
Église Notre-Dame-de-Lorette
Église Notre-Dame-de-Lorette
La costruzione inizia nel 1823 e termina nel 1836, per mano dell’architetto Louis-Hippolyte Lebas, l’unico a proporre una costruzione su palafitta, necessaria per via delle caratteristiche del suolo. Nell’edificio prevale lo stile neoclassico su ispirazione di Santa Maria Maggiore di Roma, con le decorazioni murali dipinte direttamente sulle pareti. La facciata ha un frontone che rappresenta l'omaggio di sei angeli alla Vergine ed il bambino e le statue sotto il frontone rappresentano le tre virtù teologali: la Carità, la Speranza e la Fede. Il motto "Libertà Uguaglianza Fraternità" al di sotto dell'entrata principale è stato aggiunto nel 1902. È la chiesa più colorata di Parigi e venne giudicata all'epoca troppo moderna e troppo luminosa, per l'illuminazione a gas.


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