In questo piccolo distretto, tra i luoghi interessanti e particolari, troviamo l’Église de la Sainte-Trinité, l’Opéra Garnier, il Casino de Paris, le Folies Bergère, il Musée Grévin, L’Olympia, l’Église Saint-Louis-d'Antin, l’Église Notre-Dame-de-Lorette, l’Église Saint-Eugène-Sainte-Cécile, la Chapelle Sainte-Rita, l’Église évangélique allemande de Paris, la Grande synagogue de Paris, l'hôtel Drouot, la place de l'Opéra, il Musée de la franc-maçonnerie, il Musée de la vie romantique, il Musée Gustave Moreau, la Maison Trouard, Le Grand Hôtel InterContinental e l’hôtel particulier de la Société des auteurs et compositeurs dramatiques.
In questo distretto, nel 1897, è nato il teatro del Grand Guignol, specializzato in spettacoli macabri e violenti, che chiuse i battenti nel 1963.
Église de la Sainte-Trinité |
Église de la Sainte-Trinité
La costruzione risponde al volere del barone Haussmann, nel contesto della rivoluzione industriale e dell'ammodernamento di Parigi voluta dall'imperatore Napoleone III. La costruzione comincia nel 1861 e si conclude nel 1867, per mano dell’architetto Théodore Ballu,che utilizza in maniera massiccia pilastri in ghisa e ferro, realizzando un edificio dalle dimensioni imponenti con un notevole risparmio di materiale. L'uso del metallo non è visibile, poiché il costruttore pensò di mascherarlo con un gran numero di decori e nicchie realizzando una facciata dallo stile rinascimentale riccamente decorata, con delle nicchie che riprendono quelle della Basilica di San Giovanni in Laterano. Le statue e i decori illustrano i misteri della Trinità e i Padri della Chiesa che ne hanno difeso il dogma. Nella parte superiore della facciata sono rappresentate le quattro virtù cardinali mentre ai quattro lati del campanile, ispirato al Rinascimento francese, sono raffigurati i simboli dei quattro evangelisti.
L'edificio, a navata rettangolare senza transetto, si apre sul coro sopraelevato, fiancheggiato da dieci colonne che simboleggiano i Dieci Comandamenti. Il dipinto sopra il coro raffigura la Trinità. I muri sono decorati riccamente con pitture della scuola accademica sostenuta da Napoleone III.
Opéra Garnier |
Opéra Garnier
L'edificio si impone come un monumento particolarmente rappresentativo dell'architettura eclettica della seconda metà del XIX secolo. Questa costruzione è stata considerata per molto tempo l'Opéra di Parigi, ma dall'apertura dell'Opéra Bastille nel 1989, viene chiamata con il nome del suo autore: Charles Garnier.
Dopo l’attentato del 1858 a Napoleone III nell’allora sala dell’Opéra di rue Le Peletier, l’imperatore decide di bandire un concorso internazionale per l'edificazione di una "Accademia imperiale di musica e di danza". Il 30 maggio 1861, Charles Garnier, architetto misconosciuto di trentacinque anni, viene proclamato vincitore all'unanimità, superando centosettantuno concorrenti.
L'opera Garnier costituisce il prototipo e la sintesi del "stile Secondo Impero" o "stile Napoleone III", che diventa lo scenario preferito della borghesia della fine del XIX secolo fino agli anni ‘20.
L'architettura sorprende per la diversità dei materiali utilizzati, creando una decorazione eclettica, talvolta carica, ma sempre fastosa ed elegante. All'esterno, come all'interno, il gioco della pietra di Euville con sfumature chiare, dei marmi di colore e le parti ricoperte di oro, sottolineano la qualità del disegno e delle proporzioni ed offrono al visitatore una profusione di dettagli architettonici.
Garnier ha scelto personalmente i quattordici pittori, i mosaicisti e i settantatre scultori, tra cui Jean-Baptiste Carpeaux.
I quattro gruppi principali sulla facciata sono la Poesia, la Musica strumentale, la Danza e il Dramma lirico.
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