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venerdì 31 maggio 2013

1811. Il cyberbullismo



È davvero triste pensare a come gli esseri umani abbiano in loro una tale forza creativa e distruttiva. La tecnologia, la Rete dovevano servire a conoscere il mondo, entrare in contatto con persone lontane, scambiarsi informazioni, ma troppo spesso si trasforma in luogo per scambio di foto pedopornografiche, per scambi di sostanze illegali e per perseguitare conosciuti e sconosciuti. In fondo poco è cambiato nell’animale uomo dalla notte dei tempi e se dobbiamo dire grazie a Socrate, Platone e Seneca, risulta difficile accogliere quella parte distruttiva che troppe persone agiscono. Nel nostro paese il Lazio sembra essere la regione che più eccelle in questa brutta pratica. In una ricerca Ipsos emerge che sono i social network il canale d’attacco preferito dal cyberbullo che colpisce la vittima perseguitandone il profilo, attraverso pagine o gruppi “contro”, diffondendo immagini e foto denigratorie senza consenso e veicolando notizie false. Non lasciate i vostri figli davanti al monitor per troppo tempo, non per controllare, ma per sostenerli davanti a uno strumento che simula una socialità che in fondo è profonda solitudine.

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