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giovedì 8 agosto 2013

1972. Il trappolone delle carte revolving

Sono comode e promettono denaro senza far fatica, ma nascondono una serie di insidie che giungono al limite dell’usura. Questo tipo di carte, che alla fine del 2012 in Italia erano circa 3,5 milioni, nasconde un meccanismo perverso di moltiplicazione dei tassi d'interesse per cui sembra che non si finisca mai di pagare. Soprattutto perché la banca e la finanziaria non fanno il computo del debito residuo. Inevitabile, dunque, che la situazione possa sfuggire di mano all'utilizzatore. Secondo i calcoli effettuati da Euroconsumatori, su un contratto per un importo a disposizione di 2.000 euro e per utilizzi di poco più di 12.800 euro distribuiti in 6 anni, il cliente paga più di 17.200 euro. Insomma più di 4mila di interessi e spese, per avere sempre a disposizione 2mila euro.

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