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martedì 11 dicembre 2012

1459. Abbiamo creato un mostro molto più grande di quello che volevamo combattere



A scriverlo è Don Winslow, scrittore americano, che si interroga sul fallimento della guerra statunitense contro la droga.
Scrive: la dura verità è che fin quando ci saranno compratori, ci saranno venditori. 
Gli Stati Uniti totalizzano circa il 5 per cento della popolazione mondiale, ma consumano grosso modo il 25 per cento delle droghe illecite nel mondo. Eppure, con un’ipocrisia la cui audacia è davvero incredibile, noi diamo la colpa ai Paesi «produttori» ed esigiamo che agiscano per controllare i loro problemi di droga. Non c’è nessun problema messicano della droga, il problema è degli Stati Uniti. Mentre il governo americano spende cifre che non può permettersi nel tentativo di impedire alle droghe di entrare nel Paese, una parte significativa della popolazione americana spende cifre (che spesso non può permettersi) per fare l’esatto contrario. I messicani devono avere l’impressione di vivere accanto a uno schizofrenico gigantesco ed esigente. 
Non c’è dubbio, l’America ha un problema di droga. 
Ma la soluzione non è il modello militare, una «guerra alla droga» che non prevede una chiara possibilità di vittoria, una strategia d’uscita o una strategia qualsiasi che non sia la fatalistica accettazione di uno stallo infinito. Non ha funzionato finora, non può funzionare e non funzionerà.
E propone: Siamo intrappolati in un ciclo di arresti, retate e condanne fino al punto che diverse generazioni delle stesse famiglie hanno scontato condanne in carcere per crimini legati alla droga. 
È ora di porre fine a questa guerra. È ora di riconoscere il problema della droga come un problema di salute sociale, e trattarlo nel modo appropriato. 
La legalizzazione e la depenalizzazione possono sembrare disgustose e spaventose, ma sono alternative molto migliori di ciò che stiamo facendo ora. 
Nel 1970, il budget della prima «guerra alla droga» di Richard Nixon fu di 100 milioni di dollari. Quest’anno è stato di 15,1 miliardi, una cifra 31 volte maggiore di quella di Nixon, anche tenendo conto dell’inflazione. 
Per alcuni problemi, non esistono soluzioni buone, ma soltanto soluzioni meno cattive.  

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