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giovedì 31 gennaio 2013

1566. Lo Csea falliva e gli amministratori imboscavano un milione di euro



É una questione di rispetto, di etica, di morale, di dignità e di un infinito numero di virtù che probabilmente non appartengono a Renato Perone, ex vicepresidente e amministratore delegato, e a Piero Ruspini, commercialista e consigliere. Il famelico duo avrebbe, secondo l'accusa, distratto la somma complessiva di 1.004.937 euro, in parte alla società controllata Csea Mediterranea, per 492.000 euro, e 617.937 euro a titolo di compenso personale. Poi, per coprire il disavanzo pesantissimo, falsificavano le scritture contabili della società, con l'intento di ingannare i soci e i dipendenti fino ad accumulare un debito che superava i venti milioni di euro. Con l'accusa di bancarotta fraudolenta Perone è stato arrestato e poi messo ai domiciliari, sospeso per due mesi dall'attività professionale di commercialista Ruspini. Se le accuse fossero vere dovrebbero stare in carcere a vita. Sarebbe ora che questo paese diventasse serio.

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