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sabato 7 aprile 2012

825. Muore il lago Titicaca


Un viaggio in Perù, o in Bolivia, non può escluderlo da qualsiasi ipotesi di itinerario per i due paesi andini, ma uno dei più elevati laghi del mondo soffre l’inquinamento e rischia di collassare. Lanciano un appello boliviani e peruviani, che da entrambe le sponde vivono giorno dopo giorno l’agonia dell’immenso specchio d’acqua. Dove prima c’erano rive verdi e lussureggianti, oggi si incontrano solo vacche e pecore che ruminano tra i rifiuti, gli abitanti non pescano più perché i pesci sono quasi tutti morti e tra i giovani chi può è scappato. Il maggior colpevole sembra essere la vicina città di El Alto, quasi due milioni di abitanti, che sovrasta La Paz dall’alto dei suoi 4100 metri, che è cresciuta in modo esponenziale negli ultimi anni e che con il suo fiume, el Rio Seco e i suoi 80 chilometri di scarichi, arriva dritto nella baia di Cohana gettando nel Titicaca i peggiori rifiuti tossici.
«Il lago era il cuore della nostra esistenza – commenta Esteban Mamani Quispe, 40 anni, uno dei leader del locale comitato dei saggi impegnati, - adesso è diventato un vortice nero che risucchia le nostre vite forse fino alla morte».

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