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sabato 28 aprile 2012

900. Rabindranath Tagore da La Barca d'oro


"Tu non mi puoi capire?"
Pieni di tranquilla tristezza
due occhi chiedono, cercano un motivo:
come la luna quando guarda dentro il mare
con volto umile e fermo.

Non nascondo niente:
quello che ho è davanti a te,
il cuore è aperto, in ascolto.
Tutto ho donato per farmi conoscere.
"Tu non mi puoi capire?"

Se fosse solo una gemma preziosa,
la romperei in cento pezzi, con garbo
in mille frammenti
e, uno dopo l'altro, li infilerei
in una collana per metterla al collo.

Se fosse solo un fiore bello,
grazioso e perfetto, sbocciato all'alba,
dondolante al vento di primavera,
lo taglierei e, con gentilezza,
tra i tuoi capelli neri, lo metterei.

Amore, eccoti il cuore.
Dov'è l'acqua, dov'è la sponda,
sono sconvolto in questa casa dei misteri infiniti.
Che voglio farti capire?
Non so cosa palpiti nella canzone silenziosa
del giorno e della notte: tutto il cielo è pieno
di tranquillità e di silenzio,
come la voce della notte.

Se fosse solo godimento,
solo un sorriso venuto dalla bocca,
risveglierebbe la felicità
e in un attimo capiresti senza parlare
i messaggi del cuore.

Se fosse solo desiderio,
solo due lacune luccicanti negli occhi,
bocca amara, viso disperato,
avresti visto il tormento interiore,
le parole si sarebbero rivelate
nel silenzio.

Mio amore, questo sentimento
non ha né inizio né termine,
è sempre vuoto e pieno di dolori,
di gioie, di ansie...
Ogni giorno, ogni notte, non lo so dire,
si creano problemi nuovi!

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