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martedì 18 giugno 2013

1861. I generali italiani "piazzisti" di armi

A dirlo è il generale Fabio Mini, ex comandante della missione Nato in Kosovo.
In pratica un provvedimento inserito nel secondo pacchetto di norme per la semplificazione che verrà discusso mercoledì in Consiglio dei ministri, ufficializzerebbe una prassi consolidata, ma sottaciuta, che ha sempre visto i generali italiani in missione all’estero come rappresentanti militari o comandanti di operazioni, attivamente impegnati in attività di promozione e intermediazione per la vendita di armamenti italiani ai governi locali. Questi servigi vengono poi ricompensati con importanti avanzamenti di carriera oppure con un pagamento differito sotto forma di importanti incarichi aziendali e ricchi contratti di consulenza una volta in pensione. In fondo tutti diventano dipendenti di Finmeccanica, come tutti i capi di stato maggiore che sono “nominati” dall'azienda, a volte perfino i ministri della Difesa, come dimostra il caso Di Paola.

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