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lunedì 15 luglio 2013

1933.Così parlò Magistro

Interessante intervista a Luigi Magistro, ex direttore accertamento dell'Agenzia delle entrate e da un anno a capo dei monopoli, l’organismo dello Stato che dovrebbe gestire e garantire il gioco legale in Italia.

Obiettivo principe della sua azione dichiara d’essere la completa pulizia del mondo del gioco, per renderlo impermeabile alle infiltrazioni mafiose. Nobile intento, peccato che sia, a mio parere, già molto tardi. I nobili intenti cadono però davanti alle “ludopatie”, quando dice che non ci sono numeri certi su quanti siano realmente i “malati da gioco d’azzardo”. Infine si spertica su un paradosso del tutto inconsistente: l’opinione pubblica si concentra sulle ludopatie, mentre c’è assai meno attenzione sul fatto che loro ci confrontano quotidianamente con un sistema a grosso rischio di infiltrazioni criminali. Ma cosa pensa che dobbiamo pure ringraziarlo perchè lui è solo contro tutte le mafie che vogliono entrare nel giro? A parte che ci sono già, cosa può importare a una moglie che il proprio marito butta via tutti i soldi dello stipendio e spesso anche altro, non in una macchinetta legale, ma in una in mano alle mafie? Per lei non fa alcuna differenza e che l’AAMS stia a vigilare il fortino non gliene può fregare de meno, lei sa solo una cosa: quei soldi non li rivedrà mai più!

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