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mercoledì 24 dicembre 2014

2762. Camosci e girachiavi


Con il sottotitolo: Storia del carcere in Italia 1943-2007, Christian G. De Vito pubblica nel 2009 questo interessante libro, utile per chi ogni tanto entra in contatto con il mondo carcerario per professione, utile per chi vuole conoscere un po' meglio questa realtà nascosta. Bella ricostruzione che connette molto bene clima politico e cultura della giustizia nel nostro paese, attraversando i tanti momenti storici italiani, come il terrorismo o la lotta alla mafia. Un testo indispensabile per chi lavora nel sociale.

All'interno dei singoli paesi, la mondializzazione aveva minato la sovranità nazionale e approfondito gli squilibri sociali attraverso la crescente precarizzazione del mercato del lavoro, la disoccupazione strutturale e l'estensione dell'area della marginalità sociale. Aveva altresì spinto a rispondere a quelle trasformazioni globali e locali attraverso politiche che miravano al rafforzamento della “sicurezza” nello stesso tempo in cui si riducevano i margini per interventi di politica sociale e cedevano ad attori privati parti consistenti del welfare edificato nei decenni precedenti.
I mutamenti che attraversavano i sistemi penitenziari erano legati a quelle trasformazioni generali. Era in corso uno spostamento dallo Stato sociale allo Stato penale.

P.S. I camosci sono i detenuti. I girachiavi sono gli agenti penitenziari.

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