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venerdì 19 agosto 2011

308. XVI° arrondissement di Parigi – Passy (2/6)


Musée de l'Homme
Musée de l'Homme
Obiettivo del museo dell’uomo è presentare l'umanità nella sua diversità antropologica, storica e culturale. Dal 2006 sono presenti solo le esposizioni permanenti di Preistoria e di antropologia fisica, perché il resto delle collezioni è stato trasferito al Musée du quai Branly. Questo museo nasce dal Museo di etnografia del Trocadéro, fondato nel 1878 da Ernest Hamy. La sua prima collezione era un dono dell'esploratore Alphonse Pinart con circa 3000 oggetti provenienti dall’America acquistati in grande parte da Eugène Boban e con 250 oggetti provenienti dall’Oceania. La collezione si è arricchita durante il XIX secolo, grazie alle spedizioni e missioni scientifiche attraverso il mondo, alle quali andavano ad aggiungersi i doni e i depositi di viaggiatori e di collezionisti privati. Il Museo è chiuso per lavori di rinnovazione dal 2009 e dovrebbe riaprire nel 2012.
Musée national de la Marine
Musée national de la Marine
L’esposizione nasce da una collezione offerta al re Luigi XV da Henri Louis Duhamel du Monceau e raccoglie principalmente dei modellini su scala ridotta di navi di tutte le epoche, particolarmente di navi da guerra a vela del XVII secolo, XVIII secolo e XIX secolo. Alcuni grandi dipinti riproducono delle battaglie navali e degli avvenimenti navali e una sezione intera è dedicata alle armi e alle uniformi della marina. Alcune vetrine presentano gli strumenti della navigazione marina, principalmente del XVIII secolo e XIX secolo. Si trovano anche due grandi locali che ospitano la barca da parata di Napoleone e la poppa decorata della galera reale di Luigi XIV.
Cité de l'architecture et du patrimoine
Dal 2007 ha per missione assicurare la promozione dell'architettura francese in Francia ed all'estero e di fare scoprire le opere emblematiche del patrimonio architettonico francese e le creazioni internazionale. 
Raccoglie tre entità: il Musée des monuments français che nasce dal museo di scultura comparata voluto da Viollet-le-Duc. Raccoglie una collezione di modellini su scala ridotta, ma anche di calchi e pitture riproducendo, a grandezza naturale, i capolavori della storia francese. L’Institut français d'architecture, organismo creato nel 1981 per assicurare la promozione dell'architettura contemporanea francese e l’École de Chaillot, che da più di un secolo forma gli Architetti del Patrimonio.
Musée des Matériaux du Centre de Recherche sur les Monuments Historiques
Raccoglie i materiali e le tecniche di costruzione dei monumenti, con modellini su scala ridotta di architetture e strutture. Attualmente è chiuso per lavori di restauro.
Théâtre national de Chaillot
Théâtre national de Chaillot
Fu costruito nel 1937 dai fratelli Niermans e per molto tempo fu il luogo simbolo del teatro popolare, particolarmente associato ai nomi di Jean Vilar e Antoine Vitez. Fra il 1973 ed il 1975 l'interno del teatro venne totalmente ristrutturato dagli architetti Valentin Fabre e Jean Perrottet e nel 1975 viene riconosciuto teatro nazionale e ospita una scuola di teatro.
Parc des Princes
È uno stadio per il calcio e il rugby, il terzo più grande stadio francese. Fu utilizzato fin dal XVIII secolo come un luogo per la caccia e le passeggiate, apprezzata dal re e dai principi reali e vede,  durante la prima metà del XIX, anche la borghesia parigina  goderi di quei piaceri un tempo riservati alla nobiltà. Senza costruzioni fino al 1855, l’inizio della pianificazioni urbanistiche inizia con la costruzione di una strada che attraversa la zona. In quel periodo si inizia a chiamarla la zona Parc des Princes, riprendendo la Route des Princes e la Porte des Princes in uso fin dal XVIII secolo. Lo Stadio-velodromo del Parco dei Principi viene inaugurato nel 1897. Può accogliere 3200 persone sedute ed ha una pista ciclistica di 666,66 metri di lunghezza. Fin dall’inizio si gioca a rugby, a calcio e vengono effettuate delle gare d’atletica. Di fronte al successo delle manifestazioni viene ampliata la capacità delle gradinate, portandole a 10mila posti prima della Prima Guerra mondiale. Dopo il conflitto, con le Olimpiadi a Parigi nel 1924 viene ulteriormente
Parc des Princes
ingrandito con 20mila posti. Nel 1932 diventa uno stadio per 40mila persone, con una pista per ciclismo in cemento rosa di 454 metri di lunghezza e le tribune coperte, mentre le curve verranno coperte solo negli anni ’50. Le famose facciate dello stadio datano la fine degli anni ‘30. Nel 1970 viene giocata l’ultima partita, perché lo stadio verrà ricostruito su disegno di Roger Taillibert, che disegna uno stadio ellittico dotato di illuminazione integrata al tetto e nessuno dei 49700 spettatori è a più di 45 metri dal campo. 


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