giovedì 14 aprile 2011

140. Ti prendo e ti porto via


Nicolò Ammanniti pubblica questo romanzo nel 1999.
A Ischiano Scalo, piccolo e immaginario paese tra la Toscana e il Lazio, si incrociano le vite paludate di un ragazzino timido e introverso, di una ragazzina ricca e viziata, di un playboy attempato, di una professoressa bellissima ma stramba, di un bidello ripugnante, di un pastore psicopatico e di il fratello smidollato.
C’è Graziano, cappellone latin lover un po’ attempato, ma perennemente affamato di donne, viaggi ed avventure, anche puramente fantasiose, c’è Flora, l’insegnate zitella, sacrificata ed infelice, con la quale la vita non è stata affatto generosa, c’è  Pietro, il classico ragazzino vittima di bullismo, minacciato dai compagni e cresciuto da un padre alcolizzato e da una madre depressa e c’è Federico Pierini, l'alter ego di Pietro, il bullo tutto minacce e violenza.
Nel romanzo si dipanano le loro avventure, a volte grottesche, a volte ironiche, a volte ciniche, ma tutti o quasi i personaggi saranno destinati a rimanere per sempre inchiodati alla realtà del paesone, per fare i conti col proprio passato e con le conseguenze delle loro azioni. L'unico che riuscirà ad allontanarsi da ciò che lo circonda è Pietro, ma dovrà pagare un alto prezzo per allontanarsene .
Un libro che non lascia spazio alla speranza e ai cambiamenti in positivo nella vita, forse riverbero dell’opinione dell’autore, dove il sogno di lasciare il paese che sta stretto per vivere la vera vita al di fuori, abbandonando la routine di un luogo per certi versi alienante quanto la metropoli, è destinato certamente a fallire.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Libro bello, bello, bello!