banner

banner

lunedì 22 agosto 2011

310. XVI° arrondissement di Parigi – Passy (3/6)


Stade Roland-Garros
È uno stadio di tennis in terra rossa, costruito nel 1927 e accoglie gli Internazionale di Francia. Il nome dello stadio è stato scelto in omaggio al pioniere dell'aviazione Roland Garros, deceduto in un combattimento aereo durante la Prima Guerra mondiale nel 1918. 
Ha 24 campi, ma tre sono i più famosi: il campo centrale o campo Philippe-Chatrier, il campo Suzanne-Lenglen e il campo n°1.
È stato costruito per accogliere la finale di Coppa Davis nel 1928 e poteva accogliere 10mila persone, oggi può accogliere almeno il triplo di spettatori.
Villa La Roche
Villa La Roche e Fondazione Le Corbusier
Questo edificio conserva i disegni originali, gli studi, i progetti, gli archivi e molti documenti fotografici del noto architetto, che dal 1922 al 1940 collaborò con Pierre Jeanneret. La vicina villa Jeanneret-Raaf, costruita anch’essa dai due architetti, accoglie gli uffici della fondazione e una biblioteca. 
Passerelle Debilly
Passerelle Debilly
Questo ponte pedonale e per bici è stato costruito per l'esposizione universale del 1900, disegnato dall’architetto Jean Résal assistito da Amédée Alby, gli stessi del ponte Alexandre III, e realizzato da Daydé et Pillé, gli stessi del viaduc d'Austerlitz. Fu chiamato "passerella dell'esposizione militare", poi "passerella di Magdebourg", infine "passerella Debilly", dal nome di Jean Louis Debilly, generale del Prima Impero morto alla battaglia di Iéna nel 1806. La passerella è costruita su un'ossatura metallica che si appoggia su delle pile in muratura, decorate con vetri verde scuro, opera dei ceramisti Gentil & Bourdet. Inizialmente provvisorio e con struttura metallica, come la tour Eiffel, nel 1941 era minacciata di essere demolita perché l’allora presidente della Società degli architetti l'aveva qualificata come "accessorio dimenticato da una manifestazione passata". È stata ridipinta nel 1991 e il suo rivestimento in legno tropicale è stata restaurato nel 1997. 
Cimetière de Passy
Cimetière de Passy
Aperto nel 1820 nei quartieri residenziali e commerciali presso gli Champs-Elysées, questo piccolo cimitero è divenuto dal 1874 la "necropoli artistica" di Parigi ed è il solo cimitero della città dove la sala d'attesa è riscaldata.
Dopo la Prima guerra mondiale il suo muro di cinta fu ornato da un bassorilievo in onore dei soldati. I viali sono ombreggiati da alberi di castagno ed è sovrastato dalla Torre Eiffel.
Tra le sepolture celebri Claude Debussy (1862-1918) compositore, Fernandel (1903-1971) attore, Édouard Manet (1832-1883) pittore, Leila Pahlavi (1970-2001) principessa iraniana, Jean Patou (1887-1936) creatore di moda e di profumi, Marcel Renault (1872-1903) industriale dell'automobile e George Romanov (1910-1931) nipote dello zar Nicola II di Russia.
Maison de Balzac
Maison de Balzac
Tra il 1840 e il 1847 visse in questa abitazione Honoré de Balzac, sotto falso nome per sfuggire ai creditori. Si possono vedere i documenti dell'autore, i manoscritti, lettere autografe, edizioni rare e alcune tracce della sua eccentricità, come il famosa bastone da passeggio in turchesi e la sua caffettiera con gli iniziali "HB." Oltre l'appartamento di Balzac, il museo si sviluppa su tre livelli e su molti locali, una volta occupati da altri inquilini. Una Genealogia dei personaggi della famosa “La Comédie humaine” è disponibile sotto forma di dipinto lungo 14,50 metri, dove sono inseriti oltre 1000 dei 6000 personaggi.
Maison de la Radio
Maison de la Radio
È un edificio concepito dall'architetto Henry Bernard per accogliere la radiotelevisione pubblica francese, inaugurato nel 1963.  Costituita di una struttura circolare di 500 metri di circonferenza e da una torre di 68 metri di altezza al centro, accoglie un migliaio di uffici, 61 studi di registrazione e una sala di concerto sinfonico. 
È uno dei pochi edifici, con palais de l'Élysée e il ministère de l’Air, a disporre di un rifugio anti-atomico. Nel 2005 sono iniziati importanti lavori di ristrutturazione con Architecture-studio, che si dovrebbero concludere nel 2013


Gli altri post su Parigi qui


Nessun commento: