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lunedì 11 giugno 2012

1041. I cacciatori piemontesi non possono crederci


In Consiglio regionale quando c’è da lavorare non perdono certo tempo e quando decidono di fare le cose bene, non lasciano nulla di intentato. Detto fatto. È stato approvato il nuovo calendario venatorio e, visto che per evitare il referendum è stata abolita la legge precedente sulla caccia, si è utilizzata la normativa nazionale che, guarda caso, aumenta il numero di animali che si possono uccidere.
Sia chiaro però, cito le parole dell’Assessore Sacchetto, che la normativa “consente un maggior raggio d'azione, in particolar modo per quanto concerne quelle specie che, in sovrannumero, arrecano pesanti danni alle colture agricole, senza contare poi il pericolo sulle strade”.
Si potranno cacciare fino a 15 cinghiali l'anno contro i dieci concessi finora, e a 10 capi in più rispetto ai due concessi finora rispettivamente per minilepre, ghiandaia, gazza, cornacchia grigia e cornacchia nera. E ancora, capriolo cacciabile a partire dal 16 giugno anziché dal 15 agosto.
Si vede che l’assessore considera molto pericoloso per la strada un incontro ravvicinato con una ghiandaia o una cornacchia! E poi chi non ha mai sbattuto contro un cinghiale nella sua vita, per fortuna che grazie all’alacre lavoro del consiglio regionale questo non succederà quasi più.

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