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venerdì 22 giugno 2012

1074. La Camorra europea


Lungo reportage che descrive come dalla provincia sullo Stretto, l'organizzazione si è diffusa in quasi tutto il Vecchio Continente: Spagna, Francia, Svizzera, Olanda, Paesi dell'Est. Ma soprattutto in Germania. E l'80 per cento del narcotraffico è nelle sue mani. Con un controllo del territorio che somiglia a quello della madrepatria. Anche se i tedeschi sembrano non rendersene conto oppure non vogliono.
La strage di Duisburg del ferragosto 2007, l'ultimo atto della faida di San Luca che lasciò a terra nel sangue sei esponenti della 'ndrina dei Pelle-Vottari, non era un caso. Non era solo roba di italienish. Un rapporto del Bundesnachritendienst, i servizi segreti tedeschi, già nel 2006 segnalava che gli 'ndranghetisti avevano fatto un salto di qualità, acquistando pacchetti azionari di Gazprom e di altre compagnie energetiche. Tre anni dopo, nel 2009, la polizia federale dichiarava che in Germania c'erano almeno 230 'ndrine con 1800 affiliati, dislocati soprattutto in Baviera, Assia, Renania settentrionale. Cinque "locali" sono impiantate a Ravensburg, Francoforte, Engen, Rielasingen e Singen. A Berlino, Duisburg, Erfurt e Monaco investono milioni di euro le famiglie dei Pelle, dei Nirta-Strangio, i Vottari, i Romeo. Tutti di San Luca. A Colonia i Morabito di Africo, a Stoccarda i crotonesi che, si sospetta, hanno strutturato una "locale".

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