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mercoledì 27 giugno 2012

1089. Non tiferò Italia


Domani sera non guarderò la partita. Non lo farò perché lavorerò, da precario part-time, e perché non ho proprio bisogno di dimenticare, anche solo per 90 minuti, la situazione che vivo con alcuni milioni di italiani. Non mi interessa proprio se vincerà o perderà, perché nessun precario, nessun disoccupato, nessun cassaintegrato e pensionato ci guadagneranno qualcosa, se non la possibilità per 90 minuti di non pensare alle proprie difficoltà. In Italia non abbiano proprio bisogno di far finta che tutto vada bene, lo abbiamo fatto per troppo tempo, grazie alla complicità formidabile di una classe politica che non vuole cedere nulla dei propri privilegi. Agli italiani piace troppo sognare, soprattutto quando la nazionale di calcio sfida i rigidi tedeschi, rei di essere governati dalla Merkel. Preferirei perdere 10 volte gli Europei, i Mondiali e qualsiasi altra competizione calcistica, ma avere una basso tasso di disoccupazione, una classe politica seria, un tasso decente di legalità, una discreta solidarietà tra le persone e una mafia marginale alla società civile, oltre a un ambiente mediamente tutelato e preservato. Saremo in pochi domani a non guardare la partita, così come saremo in pochi a sognare un Italia migliore.   

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