banner

banner

martedì 19 giugno 2012

1061. AAA tagli nella Sanità offresi


Sono 11mila le strutture sanitarie che entro l’anno rischiano di essere tagliate, come i reparti ospedalieri, piccoli o complessi, consultori, centri di salute mentale, Sert per il trattamento delle tossicodipendenze e molto altro ancora. I responsabili della Sanità di Piemonte, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania Puglia, Calabria e Sicilia infatti, dovranno ridurre il numero delle strutture sanitarie entro il 31 dicembre di quest’anno, secondo quanto prevede un documento elaborato lo scorso marzo dai ministeri della Salute ed Economia e dalle Regioni per il contenimento dei costi.
Che sia il nuovo Centro Grandi Ustionati di Torino una delle strutture che verranno tagliate?
Intanto dopo Lazio e Abruzzo, sono stati  pubblicati sul sito del Ministero della Salute i risultati delle ultime riunioni congiunte, svoltesi tra la fine di marzo e l'inizio di aprile, del Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali con il Comitato permanente per la verifica dei Lea, riguardanti le Regioni sottoposte a Piano di rientro dal deficit sanitario. Dopo la bocciatura del Lazio e la promozione dell'Abruzzo, delle altre sei Regioni, solo Sicilia e Piemonte hanno chiuso il bilancio in attivo, facendo registrare, rispettivamente, un avanzo di 262,224 mln di euro e 5,250 mln di euro. La Puglia ha chiuso lo scorso anno con un passivo di 120,414 mln di euro, che è stato, però, adeguatamente coperto dalle misure adottate dalla regione. Bocciate, invece, Campania, Molise e Calabria per le quali scatteranno l’aumento delle aliquote fiscali di Irap e Irpef per l’anno d’imposta in corso,  il blocco automatico del turn over del personale del servizio sanitario regionale fino al 31 dicembre del secondo anno successivo a quello in corso e, infine, il divieto di effettuare spese non obbligatorie per il medesimo periodo.

Nessun commento: