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sabato 5 novembre 2011

380. Tutti scrivono lettere


Lo sconosciuto ai tanti Giuliano Melani di Pistoia, responsabile leasing di una grande banca italiana, ieri ha comprato una pagina del Corriere della Sera pagandola un botto (più di 20mila euro), per dire che nessun italiano è innocente di fronte all’enorme debito pubblico. Scrive a mio avviso dei grandi luoghi comuni sul fatto che sicuramente ognuno di noi non ha pagato delle tasse o ha lavorato in nero, come ha fatto dei giorni di mutua perché non aveva voglia di lavorare, diventando complici di una classe politica che non abbiamo avuto il coraggio di cambiare. Propone quindi di dimostrare ai cinesi cosa vuol dire essere italiano, chiedendo di comprare più BOT e CCT possibili, in modo che ognuno di noi si compri un po’ di debito, ovviamente con gli interessi. Condivido con il signor Melani che molti italiani si possono permettere di acquistare 4500 euro in questi titoli, però penso che questo signore viva in un mondo dove quella cifra è il guadagno di un mese di lavoro o forse anche meno. Sono però moltissimi coloro che ci impiegano 4 o 5 mesi a guadagnare quella cifra, ma forse quelli sono gli italiani che secondo il signor Melani non pagano le tasse e lavorano in nero. Io sarei d’accordo con lui solo se tutto il Parlamento italiano si dimettesse lo stesso giorno, compresi quelli regionali e provinciali, abolissero le provincie e le centinaia di enti inutili e nessuno che oggi occupa quelle poltrone può candidarsi a qualsiasi incarico pubblico, pena l’esilio non certo alle isole Cayman! 

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