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domenica 20 maggio 2012

978. Gli asili migliori di Fassino


L’uscita dal patto di stabilità del comune di Torino ha portato al capolinea la situazione dei 300 precari che lavorano negli asili nido comunali e la decisione di esternalizzare una decina di strutture verso il privato sociale è stata la “naturale” conseguenza per garantire un servizio alle famiglie. A parte che esistevano altre soluzioni, perorate anche dall’assessore che di queste faccende si occupa, la cosa che mi incuriosisce è che i politici si sforzano di dire che anche il privato lavora bene e che quindi non esistono sostanziali problemi di qualità. A mio parere esistono strutture pubbliche che lavorano bene e altre che lavorano male, idem per quelle private, ma la cosa fondamentale è che un operatore comunale guadagna una cifra, uno del privato sociale un’altra, ovviamente più bassa. Inoltre sul privato si scaricano spese che il pubblico non riesce a gestire, così se la cooperativa non ha i soldi per pagare i dipendenti, perché per esempio il Comune di Torino non ha ancora pagato la cooperativa, dov’è il problema? Se poi i lavoratori delle coop devono pagare una quota sociale di alcune migliaia di lire, di nuovo, dov’è il problema per il Comune di Torino? Questi processi scaricano a valle i problemi economici degli enti pubblici e non fanno gli interessi dei lavoratori, ma questo al Sindaco non interessa, visto il plebiscito con cui ha vinto le scorse elezioni.

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