Canzone
del 1993, quando la band bresciana calcava i palchi di mezza Italia, dedicata a
questi giorni di gran caldo, dedicata all’idea che un po’ di pioggia aiuterebbe
a ripulire questo paese dalla zozzura che la infesta, dedicata a tutti quelli
che pensano ancora che esista un mondo migliore e dove ognuno, nel suo piccolo,
può ancora fare la differenza senza fare la puttana (il termine escort non lo
sopporto, ma fa tanto fine!)
Certi giorni questo viaggio
Sembra non finire mai
Ma se guardo alle mie spalle
Non ho perso molto sai
Non c'è tempo per pentirsi
Tutto appartiene a ieri
Quanti ladri, quanti amanti
Troppi santi, troppi eroi
Non si può tornare là
Ma se guardi l'orizzonte
Sei a metà del viaggio ormai
Non ti importa della gente
Cerchi l'immortalità
Ad un tratto il tuono e il lampo
Squarcia il cielo sopra me
Tutti nelle loro tane muore
l'elettricità
Giace inferma la città
Mentre piove, piove
Son felice perché
Lava queste strade
Entra dentro di me
E tu uomo intelligente
Non puoi farci niente sai
La sua forza in un istante
Può schiacciarti se vorrà
E l'odore dell'asfalto
L'erba, i fiori, il vento che
Mi vien voglia di spogliarmi
Voglio che entri dentro me
E distrugga ciò che può
Mentre piove, piove
Son felice perché
Lava queste strade
Entra dentro di me
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