Canzone
del 2011 scritta da questo giovane cantautore calabrese che con il primo disco
da solista ha raccolto parecchi consensi di critica. Bella descrizione delle
“idee” che governano un giocatore, con l’inconfondibile stile di Dario Brunori.
Il
giovane Mario voleva esser milionario
perciò
spendeva quasi tutto il suo salario in gratta e vinci e slot-machine
sognava
sempre di comprare quel mega-televisore che aveva visto al centro commerciale
tornare
a casa fare una sorpresa ai suoi bambini e poi guadare tutti insieme il quiz
alla tv
perciò
il giovane Mario finì per vivere al contrario
s'indebitò
fino ai capelli
e
di capelli non ne aveva quasi più
tornava
tardi la sera con una specie di cena
quattro
bocche enormi da sfamare
in
quelle sere che faceva un freddo cane
così
freddo che anche il cane un giorno smise di tremare
Amore
mio dolcissimo
non
ti devi preoccupare
io
sono un grande giocatore
e
troverò il sistema anche per vincere la fame
forse
hai puntato su un cavallo perdente
ma
ho tre biglietti della lotteria
amore
credimi nell'anno che verrà
ci
lasceremo dietro la miseria e la malinconia
ma
il giovane Mario strappava i giorni al calendario
e
ad ogni fine del mese, da povero cristo, ricominciava il suo calvario
ad
ogni nuova stazione cadeva la croce sopra il foglio di una cambiale
e
fu così che da una notte all'altra senza neanche pensarci il giovane Mario
decise di mollare
Amore
mio dolcissimo
io
vi devo abbandonare
perché
ho giocato troppe volte nella vita
e
è con la vita che ora devo pagare
quello
che resta della mia miseria sta tutto chiuso in questa scrivania
amore
credimi il dolore passerà e brinderete alla mia assenza
senza
malinconia
ma
il giovane Mario non fece i conti col solaio
e
con la corda appesa attorno al collo si tirò addosso il lampadario
quando
riprese coscienza aveva un gran mal di testa
e
tutto intorno letti d'ospedale
nella
sua mano quella di Maria,
Maria
con gli occhi di una madre che perdona l'ennesima bugia.
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