sabato 8 ottobre 2011

349. Come si riducono i giocatori d’azzardo


Due notizie in due giorni che raccontano cosa riescono a fare i giocatori d’azzardo per mantenere quello che troppi definiscono ancora un vizio e che invece il sottoscritto e altri definiscono una patologia. In provincia di Torino un giovane ha simulato un furto per non raccontare che aveva buttato al Bingo 400 euro, mentre vicino a Pescara una madre faceva prostituire la figlia dodicenne per raccogliere qualche soldo da giocare al Bingo.
Chi non gioca sa bene che non è attraverso il gioco che risolverà i suoi problemi economici, ma chi gioca principalmente fa finta di ignorare questo preciso assioma. Certamente qualcuno vince grosse somme, che tabaccai, rivendite e giornali si affrettano a sottolineare, ma la stragrande maggioranza di persone perde cifre anche considerevoli, perché gli unici che ci guadagnano sono le società che gestiscono i giochi stessi. Una volta anche lo Stato incamerava grosse quantità di denaro, ma da almeno sei anni gli incassi per lo Stato sono sempre gli stessi, con però un netto aumento degli incassi. Per il 2011 parliamo di 80 miliardi di euro, mica di bruscolini, con il 30% che finisce nelle tasche delle società.
La trasmissione Report si è occupata di andare a vedere chi c’era dietro queste società e guarda caso ha anche trovato uomini vicino a senatori e deputati, mentre gli italiani continuano a giocare e non si rendono conto di “regalare” i soldi che faticosamente guadagnano ai soliti noti.

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