Doveva
essere approvata entro la fine dell’anno il fiore all’occhiello del governatore
piemontese, l’approvazione del nuovo piano socio-sanitario, ma il tutto è stato
rimandato a febbraio. La prova da “macho” di Cota non è andata a buon fine e
secondo Lo Spiffero a far cambiare l’agenda del governatore è stato l’assessore
Paolo Monferino che dopo una fitta rete di contatti diplomatici, in particolare
con il Pd (Stefano Lepri e Nino Boeti, tallonati dal capogruppo Aldo Reschigna)
e con i sette dissidenti del Pdl (in particolare con Gian Luca Vignale e Angelo
Burzi), ha offerto la disponibilità dell’amministrazione a dilazionare i tempi
e a rivedere radicalmente il modello improntato sulla separazione di Asl e Aso,
ottenendo in cambio un sostanziale placet sul documento.
Nessun commento:
Posta un commento