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venerdì 16 dicembre 2011

452. Una brutta giornata per il giornalismo mondiale


Questa notte è stato ucciso il giornalista russo Jadzhimurad Kamalov, fondatore del quotidiano indipendente Chernovik, giornale della capitale del Daguestan, situata nel Caucaso e facente parte della Federazione Russa.
Il giornalista è stato ucciso intorno alla mezzanotte, ora locale, mentre usciva dagli uffici del quotidiano, da un uomo a volto coperto, che gli ha sparato ed è fuggito su un auto guidata da un complice. Si tratta dell’ultimo e sanguinario episodio di una escalation di violenza che mira a imbavagliare giornali e giornalisti che descrivono e denunciano il corrotto sistema politico locale.
Quando un giornalista viene ucciso, non viene uccisa solo una persona, ma soprattutto quello che rappresenta. Non capita spesso, ma le statistiche sono impressionanti perché tutti i governi tendono a addomesticare i media, chi in maniera soft, chi in maniera decisamente più spicciola.

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