Questa
notte è stato ucciso il giornalista russo Jadzhimurad Kamalov, fondatore del
quotidiano indipendente Chernovik, giornale della capitale del Daguestan,
situata nel Caucaso e facente parte della Federazione Russa.
Il
giornalista è stato ucciso intorno alla mezzanotte, ora locale, mentre usciva
dagli uffici del quotidiano, da un uomo a volto coperto, che gli ha sparato ed
è fuggito su un auto guidata da un complice. Si tratta dell’ultimo e
sanguinario episodio di una escalation di violenza che mira a imbavagliare
giornali e giornalisti che descrivono e denunciano il corrotto sistema politico
locale.
Quando
un giornalista viene ucciso, non viene uccisa solo una persona, ma soprattutto
quello che rappresenta. Non capita spesso, ma le statistiche sono
impressionanti perché tutti i governi tendono a addomesticare i media, chi in
maniera soft, chi in maniera decisamente più spicciola.
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