Un
bel saggio del 2011, scritto dal critico di architettura dell’”Observer”, che
intreccia storia, architettura e potere, raccontando di come, in epoca moderna,
l’architettura abbia influenzato i potenti del mondo e dell’uso che i potenti
ne fanno.
In
questo libro troverete la passione di Hitler per l’architettura, i suoi
architetti preferiti e i tanti progetti, come quelli di Stalin, dello Scià di
Persia e di Saddam Hussein. Inoltre una bella carrellata della corsa
contemporanea alla costruzione dei grattacieli prima negli USA, ora per il resto
del mondo.
“Ciò
che l’architettura fa, come nessun’altra forma di cultura, è glorificare e
magnificare l’autocrate e sopprimere l’individuo all’interno della massa. Può
essere considerata come la prima, e tutt’ora assai potente, forma di
comunicazione di massa. Ecco perché si è sviluppata sotto così tanti sistemi
politici di tipo dittatoriali, ed ecco perché affascina i potenti che aspirano
a lasciare un segno: il suo impatto è tanto materiale quanto intellettuale”.
Nessun commento:
Posta un commento