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giovedì 8 dicembre 2011

438. XIX° arrondissement di Parigi – Buttes Chaumont (3/4)


Centre des Archives de Paris
Centre des Archives de Paris
La gran parte degli archivi parigini sono andati distrutti nell’incendio della Comune nel 1871, con i registri parrocchiali e di stato civile dal XVI al 1860. Negli archivi si trovano gli stati civili parigini dal 1860 al 1902, gli stati civili recuperati anteriori al 1860, Censimenti della popolazione del 1926, 1931, 1936 e 1946, elenco del servizio militare dal 1875 al 1930, il repertorio di ammissione dei bambini assistiti dal 1742 al 1917, le ordinanze di restituzione dei beni sottratti durante la Seconda Guerra mondiale dal 1945 al 1976 e le collezioni fotografiche dal 1860 al 1940.
Cent Quatre
Ospita dal 2008 un centro di cooperazione culturale parigina, nato sul sito del vecchio Servizio municipale delle pompe funebri. L’edificio inaugurato nel 1874 per volere dell’arcivescovo di Parigi, adotta lo stile architettonico del tempo, utilizzando largamento il vetro e il ferro, come nelle hall delle grandi stazioni.
Cent Quatre
Durante più di 120 anni vi hanno lavorato più di mille persone, organizzando 150 convogli mortuari al giorno. Il primo spazio coperto serviva alla preparazione delle bare ed alla realizzazione dei catafalchi. Il secondo ospitava 80 carri funebri ed un centinaio di carri al rez di carreggiata e 18 scuderie nel seminterrato, con 300 cavalli alloggiati. C’erano anche una dozzina di negozi che proponevano ogni tipo di ornamento funebre e dei laboratori di falegnameria, di tappezzeria, di pittura e di araldica.
Nel 1905, dopo la separazione della Chiesa dallo Stato, le Pompe funebri diventano municipali. Durante il XX secolo l'edificio conosce il suo sviluppo massimo, con 1400 lavoratori. Dopo la Seconda Guerra mondiale le pompe funebri si motorizzano e lo spazio coperto diventa un'immensa rimessa che accoglie 150 furgoncini e 92 berline. A seguito della fine del monopolio municipale nel 1993, l'attività ha declinato per sparire nel 1997.
Nel 2003 viene bandito un concorso per la riqualifica degli spazi, vinti dall’Atelier Novembre. Verranno realizzati 16 spazi per le esposizione temporanee, due sale per spettacoli nel centro dell’edificio e le scuderie al seminterrato diventeranno luogo per esposizioni, avvenimenti e sfilate di moda.
Église Saint-Jacques-Saint-Christophe de la Villette
Église Saint-Jacques-Saint-Christophe de la Villette
Menzionata fin dal XI secolo con un nome incerto, La Villette è una località agricola situata in una pianura fertile del nord-est di Parigi dove sono coltivati cereali, alberi da frutto, culture orticole e viti. Si distende lungo una vecchia via romana presa in prestito dai pellegrini di Santiago di Compostela, collegando la capitale francese alle Fiandre, via Senlis ed alla Germania. Col passare dei secoli la borgata cambia nome. 
Alla fine del XIV secolo viene costruita una chiesa dedicata a saint Jacques et à saint Christophe, lungo l’attuale rue de Flandre. Con la creazione della rete dei canali parigini del 1802, la zona subisce un aumento della popolazione legata all’intensa attività portuale. Si giustifica così la creazione di una nuova chiesa su un terreno lungo il canale dell'Ourcq e viene chiamato l’architetto Paul-Eugène Lequeux, ideatore di Notre-Dame-de-Clignancourt.
La chiesa è di stile neoclassico, concepita secondo il modello delle basiliche paleocristiane. La facciata è dominata da un atrio, di ispirazione italiana, su due livelli. L'insieme è incoronato da un frontone triangolare ed è fiancheggiato da due torri, aggiunte all'epoca dei lavori eseguiti nel 1930 e con la cupola in rame. 
Il coro, allargato nel 1930, è illuminato dalle vetrate dovute al mastro vetraio Charles Champigneulle, che rappresentano il Cristo, san Pierre, san Paul ed i due santi patroni della chiesa.
Église Saint-Jean-Baptiste de Belleville
Église Saint-Jean-Baptiste de Belleville
È una delle prime chiese di architettura neogotica costruita a Parigi, costruita tra il 1854 e il 1859. Questa chiesa è composta da una navata a cinque arcate con due collaterali ed otto cappelle laterali, un transeto, un coro con un'arcata nel prolungamento della navata, un deambulatorio con accesso a sette cappelle, due sagrestie e due campanili.
Sarà l’ultimo cantiere di Jean-Baptiste-Antoine Lassus, uno dei primi architetti in stile gotico di metà XIX secolo in Francia. A Belleville, Lassus determinò la struttura, fissò il programma iconografico e disegnò il mobilio della chiesa. 
Parc des Buttes Chaumont
Parc des Buttes Chaumont
Napoleone III lo fece realizzare da Jean-Charles Alphand che ha pianificato anche il bosco di Boulogne. In questa zona si trovavano le vecchie cave per l’estrazione del gesso ed è stato realizzato un parco ricco di piante particolari, un numero imprecisato di volatili, un lago e la sua isola del Belvedere, due ponti, una grotta, una cascata e due teatri per burattini.



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