Rosaria Talarico riassume in questo articolo un anno di gioco d’azzardo in Italia, con cifre da capogiro e un aumento del 24% rispetto allo scorso anno. Utilizza i dati ufficiali, quelli dell’AAMS, che dicono che “il settore giochi nel 2011 ha fatto registrare una raccolta di 76,5 miliardi di euro e vincite per 57,5 miliardi: la spesa effettiva è stata, dunque, di 19 miliardi. In tempi di manovre economiche da vampiri, l’erario dal gioco non ha che da guadagnare. E il trend è in crescita di anno in anno”.
Segnalo alla giornalista che:
1) l’erario sicuramente ci guadagna, ma la cifra che lo Stato incassa per i giochi è pressoché uguale negli ultimi 5 anni. Dove sono finiti i soldi, visto che l’incasso dello Stato doveva aumentare così come sono aumentate le giocate?
2) Non usi le categorie, nuove, offerte dall’AAMS. La spesa effettiva non sono solo i soldi che “spendono” i giocatori, ma è il guadagno delle tante aziende che vivono di gioco.
3) Vero è che sono stati “vinti” 57,5 miliardi, ma non sono finiti nelle tasche dei tanti italiani che giocano ma, purtroppo o per fortuna, nelle tasche dei pochi, magari anche con piccole vincite. Perché l’AAMS non ci fornisce il numero dei vincitori?
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