Avrei
preferito parlare di pubblicità, ma purtroppo mi ritrovo a parlare
dell’italica “raccomandazione”, perché così li chiama il
direttore generale dell’ospedale Emilio Duca in una suggestiva
quanto esplicita conversazione. Non c’è proprio nulla da fare e
praticamente tutti o quasi se ne infischiano di qualsiasi cosa pur di
piazzare zie, nipoti, fratelli, moglie, suocere ed amanti. Politici e
sanitari umbri usavano i concorsi ospedalieri per assecondare i
desiderata di parenti e potenti, coltivando clientele e favori.
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