venerdì 30 agosto 2019

4829. La bussola del piacere


David J. Linden, neuroscienziato, pubblica in Italia nel 2017 questo saggio dal sottotitolo: ovvero perché junk food, sesso, sudore, marijuana, vodka e gioco d'azzardo ci fanno sentire bene. Il libro è ricco di descrizioni di molti esperimenti realizzati su cavie animali, purtroppo, per spiegare come sostanze legali come la nicotina, illegali come la cocaina, ma anche comportamenti e idee si muovano più o meno sugli stessi circuiti cerebrali del piacere. Un interessante punto sullo stato dell’arte della neurologia, che spiega tecnicamente come funziona il cervello e dice chiaramente che molto è ancora da scoprire.

Uno studio recente sul consumo di droghe negli Stati Uniti, infatti stima che il 35percento di tutte le persone che hanno provato a iniettarsi eroina ne è diventato dipendente. È una percentuale molto alta, è vero, sopratutto se la si confronta con il 22percento per la cocaina fumata o iniettata, l’8percento circa per la cannabis e il 4percento per l’alcol. Ma ora prendiamo in considerazione una sconvolgente statistica per la quale l’80percento di tutte le persone che provano a fumare sigarette ne diventa dipendente”.

Nell’antichità per gli esseri umani la tendenza ad assumere rischi potrebbe aver avuto un ruolo più adattivo per gli uomini cacciatori che per le donne raccoglitrici, il che potrebbe anche spiegare la maggiore inclinazione degli uomini odierni a sviluppare una dipendenza da gioco e altri disturbi del controllo degli impulsi”.

Un’altra idea irrazionale sul gioco d’azzardo riguarda le vincite mancate. Per esempio, se il cavallo che uno piazza come vincente arriva secondo, o se in una slot machine solo due rulli su tre si posizionano sulla payline, questo evento verrà vissuto più come una vincita mancata che come una perdita. In diversi esperimenti la frequenza delle vincite mancate è stata manipolata per dimostrare come queste favoriscano la dedizione al gioco d’azzardo e, in effetti, sembra esistere una frequenza ottimale di vincite mancate atte a prolungare al massimo il tempo di gioco alle slot machine. Questo effetto è ben noto ai produttori di video slot machine e c’è perfino chi ha programmato i propri apparecchi per alzare il tasso di vincite mancate oltre la media casuale”.

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