Rispetto
ai primi anni dieci del 2000, gli italiani sembrano consumare meno
carne (-7percento), con una preferenza per carne bianca e pesce
considerate più salutari. Sono diminuite invece le macellazioni di
conigli (-30percento), agnelli (-49percento) e cavalli (-70percento),
complice la crescente sensibilità nei confronti di queste specie.
Infine, il consumo di latte pro capite è passato dai 51 litri circa
ai 44 litri (-15percento), sostituito sempre più spesso da
alternative vegetali, come bevande di soia e avena, ormai facili da
reperire in ogni supermercato a prezzi accessibili.
L’aumento
del consumo di carne bianca(+10percento) e di pesce (+45percento) si
è tradotto in una diminuzione della macellazione di animali di
grossa taglia, soprattutto di bovini (-30percento), ovini
(-50percento) e vitelli (-34percento). Questo non sembra valere
invece per i maiali: dal 2010 al 2019 ne sono sì stati macellati 2
milioni in meno, ma il consumo non è diminuito.
Ma
smettere di mangiare carne no?
Nessun commento:
Posta un commento